Si intitola 'New Normal Life'
ovvero una nuova vita normale l'evento organizzato per Capodanno
alle 17 sulla pagina linkedIn di Filippo Poletti, che è stato
inserito nella lista degli Italia Top Voice 2020 stilata dallo
stesso social. Si tratta di un talk (e di una raccolta fondi)
con esperti a livello mondiale per far proseguire la ricerca di
una cura farmacologica per la malattia del cuore matto, o più
precisamente la cardiopatia aritmogena del ventricolo destro, la
stessa di cui è morto il calciatore Piermario Morosini. I fondi
raccolti serviranno a sostenere l'associazione Geca (Giovani e
cuore aritmico) di Padova che li userà per finanziare la ricerca
del dipartimento di Biologia dell'Università di Padova. Questa,
ha spiegato Alessandra Rampazzo dell'università di Padova, "è
una malattia ereditaria che interessa una persona ogni 5mila e
provoca due morti all'anno ogni 100mila persone sotto i 35 anni
di età. Tra il 1980 e il 2015 in Italia questa patologia ha
causato il decesso improvviso di 190 giovani atleti". "Dopo aver
identificato sette geni implicati nello sviluppo di questa
cardiomiopatia e dopo aver recentemente individuato le cellule
che contribuiscono allo sviluppo del tessuto fibroso e adiposo
nei soggetti affetti grazie a uno studio condotto principalmente
dall'università della British Columbia di Vancouver, siamo
pronti a sperimentare nuovi farmaci che, per la prima volta,
potrebbero bloccare i meccanismi molecolari e arrestare la
progressione della malattia. La sperimentazione in vivo che
abbiamo appena iniziato potrebbe portare, nel giro di due o tre
anni, all'individuazione del farmaco per la cura di questa
patologia". Per questo sono importanti i finanziamenti e per
questo, oltre a Rampazzo, parteciperà al talk anche Fabio Rossi
del dipartimento di medicina genetica dell'università della
British Columbia di Vancouver e la presidentessa
dell'associazione GECA Graziella Paola Marcon. A portare la loro
testimonianza saranno inoltre il corrispondente a Parigi del
Corriere della Sera Stefano Montefiori e l'ingegnere informatico
Giacomo Inches, socio dell'associazione GECA.
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