Oltre mille fra tecnici, studenti,
esperti di medicina e tecnologie hanno partecipato agli eventi
della seconda giornata del World Health Forum Veneto in corso a
Padova. Un progetto che ha come capofila la Regione del Veneto
in stretta collaborazione, tra gli altri, con il Comune di
Padova, l'Università degli Studi di Padova , il Vimm.
La sessione di apertura è stata condotta da Gaudenzio
Meneghesso, direttore del Dipartimento di Ingegneria
dell'Informazione di Unipd, e ha visto gli interventi di Roberto
Vettor, direttore del Dipartimento di Medicina di Unipd, Angelo
Paolo Dei Tos, presidente della Scuola di Medicina di Padova, e
Michele Tessarin, direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera
di Padova.
Molto interesse ha suscitato il primo keynote speech
dedicato a "Spingendo le frontiere della medicina: Le scoperte
dell'IA in ambito sanitario", che ha visto come relatrice
Mihaela van der Schaar, fondatrice e direttrice del Cambridge
Center for AI in Medicine, docente e ricercatrice alla
University of Cambridge, considerata una delle massime esperte a
livello mondiale sull'intelligenza artificiale.
"Sono molto entusiasta del ruolo dell'intelligenza
artificiale in medicina - ha detto Mihaela van der Schaar -.
Credo davvero che l'AI possa aiutare i medici a praticare la
medicina in modo molto più quantitativo, a partire
dall'identificazione dei pazienti a rischio, l'identificazione
precoce della malattia, il trattamento della malattia in modo
più personalizzato, fino al seguire i pazienti dopo la
diagnosi". La scienziata ha spiegato quindi in cosa consiste la
sua attività presso il Cambridge Center: "mi occupo dell'intera
traiettoria della malattia - ha detto - Sono anche entusiasta di
come abbiamo aiutato a potenziare i sistemi sanitari durante il
Covid. Ho lavorato a stretto contatto con il National Health
Service per costruire una tecnologia in grado di identificare
quando si rendevano disponibili i posti letto in ospedale e
quando erano disponibili determinati medici con determinate
specializzazioni, dando così loro maggiori possibilità".
Sono seguiti gli interventi di esperti internazionali dalle
più prestigiose università del mondo: dall'Harvard Medical
School di Boston alla Friedrich-Alexander-Universität di
Erlangen-Nürnberg in Germania, dalla Örebro University in Svezia
alla britannica Oxford University fino ai docenti delle
principali università italiane".
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