(di Mauretta Capuano) "Rifiutare la Divina Commedia di Dante sulla base di un pregiudizio religioso è un controsenso perché l'Alighieri faceva il contrario.
Dante era inclusivo".
Lo
dicono all'ANSA gli scrittori Rita Monaldi e Francesco Sorti,
autori della trilogia Dante di Shakespeare, commentando il caso
dei due studenti di religione musulmana di una scuola media di
Treviso che sono stati esentati dal seguire le lezioni sulla
Divina Commedia di Dante. Al posto dell'opera dantesca a sfondo
religioso, in contrasto con la fede dei due ragazzi, seguiranno
un programma alternativo dedicato a Boccaccio.
"Sostituirlo con Il Decamerone di Boccaccio è ridicolo, è un
autogol assoluto. Lo stesso Boccaccio in fin di vita si è
pentito del Decameron e lo ha disconosciuto, ha avuto una forte
crisi di coscienza e questo dovrebbe suggerire qualcosa. È
molto più difficile da digerire, immorale anche dal punto di
vista islamico. Dante lascia invece a porta aperta ai pagani. È
del tutto insensato rifiutarlo e ignorare questa sua grande
apertura" spiegano.
"Nel canto XX del Paradiso Dante si stupisce della salvezza
dei non cristiani Traiano e Rifeo (Traiano in vita aveva
addirittura perseguitato i cristiani). Già nel canto precedente,
il XIX, aveva posto la questione della salvezza degli
appartenenti a un'altra religione" ricorda Rita Monaldi. "Se il
problema è Maometto all'Inferno, Dante pone all'Inferno (tra gli
ignavi) anche Papa Celestino V, che è stato canonizzato, la sua
festa nel calendario è stata pochi giorni fa, il 19 maggio.
Allora i cattolici dovrebbero rifiutare di studiare la Divina
Commedia?" sottolineano Monaldi&Sorti che in alcune scene del
secondo volume della loro trilogia mostrano Dante discutere
animatamente di questa questione.
La coppia, che da 25 anni vive in Austria, è convinta che ci
siano molti spunti in Dante per approfondire il suo pensiero in
modo formativo anche per i ragazzi e le ragazze di altre
religioni. "Come italiani che vivono in Austria non ci siamo
mai sognati di chiedere forme di sostituzione di insegnamento ai
nostri figli nel caso per esempio degli gli eroi nazionali. Qui
Garibaldi e Mazzini vengono considerati nazionalisti reazionari,
populisti. Il Risorgimento che per noi è stata una vittoria, per
loro invece è una sconfitta, un atto di ingratitudine perché
l'Austria con l'Italia è stata una madre severa ma giusta. Certo
è fondamentale operare valutazioni critiche. Va chiesto agli
insegnanti di fare della varietà etica e religiosa una cosa da
approfondire. Noi stessi abbiamo fatto qualche incontro nei
licei con scolaresche miste e variegate, ma molto sensibili ai
temi di Dante se lo spieghi in modo stimolante" raccontano.
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