Lavoro nero, scarsa sicurezza,
"pseudo-artigiani" e lavoratori distaccati illecitamente. E'
questo il contesto nel quale si sono trovati gli ispettori del
lavoro veronesi, tecnici e amministrativi, nel corso di un
cantiere attivo per la ristrutturazione di un complesso
alberghiero in provincia.
Delle 10 imprese presenti al momento del controllo, ben 5
sono state soggette al provvedimento di sospensione: in una di
esse, per la mancanza del POS e l'occupazione "in nero" di 1
operaio su 5 in organico (superando la soglia del 10% prevista
dalla legge, nello specifico il 20%). La stessa ditta non
risulta iscritta al registro della Camera di Commercio locale
con il codice Ateco confacente con l'attività edilizia
attualmente svolta e sprovvista di certificazione attestante
regolare Patente a Crediti.
Nei confronti di altre quattro imprese a operanti nel
cantiere è stato adottato provvedimento di sospensione
dell'attività per gravi violazioni in materia di salute e
sicurezza: in particolare, è stata contestata la mancanza di
protezione verso il vuoto per pericolo di "caduta dall'alto" in
quanto il ponteggio sul quale le maestranze si trovavano a
operare era carente dei fondamentali requisiti afferenti la
struttura e il montaggio.
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