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A 'caccia' influenza aviaria in Antartide, dati su 250 pinguini

A 'caccia' influenza aviaria in Antartide, dati su 250 pinguini

Conclusa la missione dello Zooprofilattico Venezie-Enea

VENEZIA, 05 febbraio 2025, 14:17

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una storica missione dell'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie (IzsVe) si è svolta tra ottobre e novembre fra i ghiacci dell'Antartide alla ricerca dell'influenza aviaria, con l'obiettivo di verificare la presenza del virus H5n1 fra le popolazioni di pinguini.
    In sole due settimane, i ricercatori hanno raccolto e testato campioni da oltre 250 animali, appartenenti a cinque colonie diverse, dislocate su una striscia di costa che si estende per oltre 400 chilometri, dalla base Mario Zucchelli fino a Cape Adare, il promontorio in cui si trova la più grande colonia al mondo di pinguini di Adelia, composta da oltre 300mila animali e dove si trova il primo sito abitativo antartico, un insieme di capanne costruite nel 1899 dagli esploratori norvegesi capitanati da Carsten Borchgrevink.
    La missione è stata promossa su iniziativa dell'Enea, che ha richiesto all'IzsVe di verificare l'eventuale presenza del virus fra le colonie di pinguini situate nel raggio operativo della "Mario Zucchelli", una delle due basi italiane in Antartide, al fine di dotare il personale di istruzioni operative e dispositivi di sicurezza mirati alla riduzione del rischio zoonotico da H5N1. Francesco Bonfante e Alessio Bortolami, virologi veterinari sono partiti per la missione, assolutamente unica, per meglio comprendere le dinamiche di diffusione dell'influenza aviaria nel continente antartico.
    Nel 2022 l'influenza aviaria si è spinta per la prima volta fino alle coste più meridionali del Sudamerica, dove ha causato episodi di mortalità di massa in numerose specie di uccelli, oltre a decimare intere colonie di leoni ed elefanti marini. Il virus è stato ritrovato in pinguini della Georgia del Sud, e nel febbraio 2024 è entrato nel continente antartico, nelle vicinanze della stazione di ricerca argentina Primavera Base.
    I due ricercatori sono partiti a fine ottobre alla volta dell'estremo Sud, passando per la Nuova Zelanda, fino alla Stazione Mario Zucchelli, che ospita circa altre 80 persone fra ricercatori, tecnici e personale di supporto. Ogni due giorni, affiancati da una guida alpina, hanno raggiunto in elicottero le colonie di pinguini. Lo studio ha riguardato i pinguini di Adelia e i pinguini imperatore, animali che vivono in colonie di dimensioni molto diverse che contano da poche migliaia fino a diverse centinaia di migliaia di individui. Per ogni colonia, circa 50 animali sono stati sottoposti a prelievo di tamponi e sangue. Una volta rientrati in base, i ricercatori si dedicavano alle analisi molecolari e sierologiche. La missione IZSVe si caratterizza non solo per aver testato tutto il materiale raccolto durante la permanenza dei ricercatori in Antartide, ma per aver formato il personale della base italiana all'esecuzione delle metodiche molecolari e sierologiche necessarie per monitorare la circolazione del virus. In assenza dei veterinari dell'IZSVe, Carla Ubaldi, Environmental Officer dell'Enea presso la Mario Zucchelli, ha condotto con successo indagini analitiche sui campioni di pinguini raccolti presso Inexpressible Island, un sito strategico per diverse ricerche del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra) ma raggiungibile solo in condizioni meteo ottimali. Al momento non sono previste nuove missioni alla stazione, ma molto dipenderà dall'evoluzione della malattia, dalla disponibilità di fondi e da altre variabili di tipo logistico.
   

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