E' malato, ha una cancrena da gelo
al piede destro che deve essere amputato, ma è in carcere e, per
la patologia, potrebbe essere messo ai domiciliari o in una
struttura adeguata ma il luogo non si trova ed costretto,
ancora, alla prigione.
E' la vicenda di uno straniero di 41anni, che dopo una vita
sregolata e lasciato da moglie e parenti è finito in carcere per
vari reati e che ora, in attesa dell'intervento, dovrebbe essere
assistito da una struttura estranea al penitenziario che non è
in grado, neppure in infermeria, di trattenerlo. La vicenda
paradossale la rende nota il legale di fiducia dell'uomo,
Daniele Marchiori del foro di Venezia, che ha in mano il
dispositivo della giudice del Tribunale lagunare Benedetta
Vitolo che porterebbe alla libertà l'uomo ma non gli si trova
alcun posto in attesa dell'intervento chirurgico.
"Pur essendo uscito dal giro della droga - rileva Marchiori
-, la crisi del divorzio e l'impossibilità di trovare un lavoro
stabile hanno spinto il mio assistito a vivere per strada,
costringendolo a commetteva reati per sopravvivere".
"Attualmente è sottoposto alla misura cautelare, ma essendo
estremamente bisognoso di cure, vista la sua drammatica
condizione di salute, lo stesso giudice - spiega il legale -, è
incredulo che non vi sia un pronto intervento da parte delle
istituzioni, tanto che ha sollecitato la difesa a trovargli un
posto che gli fornisca cure adeguate, in quanto incompatibile
con il regime carcerario, dove si trova attualmente e dove non
può ricevere le cure necessarie, vedendo peggiorare il suo stato
di salute psico-fisico giorno dopo giorno".
Marchiori, che ha bussato a "tutte le porte
dall'amministrazione comunale ai servizi sociali" ha individuato
nel luogo più adatto l'Opsa a Sarmeola di Rubano (Padova ) "che
è, però, a pagamento" dice e "quindi il mio assistito resta in
carcere".
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