L'anno 2024 si conclude con ottimi
risultati per il turismo in Veneto, con un aumento di arrivi
(+3,3%) e di presenze (+2,2%), battendo nuovamente il proprio
record storico. Il dato emerge dal Bollettino statistico della
Regione, che registra oltre 21 milioni di arrivi e 73 milioni di
presenze, esclusi gli escursionisti giornalieri.
Per quanto riguarda la struttura ricettiva, gli alberghi
mostrano arrivi in crescita (+1,1%) e presenze stabili,
l'extralberghiero vede ulteriori incrementi (arrivi +6,5% e
presenze +3,8%). Ampio consenso da parte di clienti stranieri
(arrivi +5,9%, presenze +4,0%), con una prevalenza di quelli
europei, soprattutto negli ultimi tre anni, mentre gli italiani
diminuiscono (arrivi -1,5%, presenze -1,8%).
I prezzi dei servizi di alloggio e dei pacchetti vacanza sono
cresciuti ben al di sopra dell'effetto inflattivo generale:
+6,9% e +10,7% rispettivamente, contro un tasso d'inflazione
medio del +1,3% in Veneto.
Tra i turisti stranieri c'è un ulteriore incremento di
tedeschi (arrivi +2,3%, presenze +2%), mai così numerosi, e
degli americani (+8,3% presenze), diretti nella quasi totalità
dei casi nelle città d'arte, in particolare a Venezia. Altri
aumenti tra gli inglesi (+6,3% presenze), mentre scenda la
presenza olandese (il picco risale al 2012), svizzera (2022),
ceca (2023) e danese (2008).
Continua la riduzione della permanenza soprattutto per i
connazionali, che dal 2010 a oggi hanno ridotto mediamente di
circa due notti i soggiorni. Per gli stranieri si mostra
invariata al mare (6-7 notti in media) e nelle città d'arte
(circa 2 notti), al lago (5-6 notti) e lievemente ridotta in
montagna (da 4 a 3 notti) e alle terme (da 6 a 4-5 notti).
Nel 2024 gli arrivi nelle strutture ricettive risultano in
aumento, con una clientela sempre più straniera. Solo alle terme
la crescita dei turisti stranieri (+2,9%) non riesce a
compensare la riduzione degli italiani (-1,1%), totalizzando nel
complesso un -0,1% di arrivi. Per le terme aumentano americani e
cinesi, questi ultimi raddoppiati rispetto al 2023, ma ancora
con un -39,1% rispetto al 2019. Per le province si evidenziano
flussi turistici in crescita, fatta eccezione per il Rodigino
Le strutture extralberghiere superano le cifre pre-pandemiche
segnando un +6,5% degli arrivi e un +3,8% delle presenze
rispetto(rispettivamente +27,3% e +11,6% rispetto al 2019).
Campeggi e villaggi turistici risultano stabili, superando del
13,1% gli arrivi del 2019. Gli agriturismi, che accolgono il
2,1% dei clienti, totalizzano un +2,1% di arrivi rispetto al
2023 e +36,1% rispetto alla situazione pre-pandemica. Per gli
alloggi privati si registrano +12,9% e +45,5%.
Per il settore alberghiero, la cui ripresa è più lenta,
persiste ancora un gap rispetto al 2019 (arrivi -3,3%, presenze
-6,7%); gli alberghi a 5 stelle hanno registrato ottimi
risultati (arrivi +2,9%, presenze +3,5%).
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