Si è conclusa ieri la maratona
americana di Veronafiere tra New York e Washington, organizzata
per il lancio della seconda edizione di Vinitaly.USA, la
principale manifestazione B2B dedicata al vino italiano negli
Usa, in programma al Navy Pier di Chicago il 5 e 6 ottobre
prossimi. Il tour è partito da New York il 29 e 30 aprile per
poi proseguire a Washington.
"Veronafiere conferma il presidio sul primo mercato mondiale
per import di vino e destinazione principale per l'export
italiano con 1,9 miliardi di euro raggiunti nel 2024 - spiega
Federico Bricolo, presidente Veronafiere -. In questo momento di
grande incertezza e nella speranza che i negoziati in corso
possano registrare esiti rassicuranti e positivi, Vinitaly
prosegue l'attività di promozione e di consolidamento del brand
in questa area fondamentale".
Tra le novità di Vinitaly.USA 2025 anticipate a New York e a
Washington la presenza quest'anno dell'olio d'oliva tramite la
nuova rassegna made in Veronafiere, SOL2EXPO. "L'export del
Made in Italy ha raggiunto i 624 miliardi nel 2024, di cui 69
sono frutto dell'export del comparto agroalimentare - osserva
Matteo Zoppas, presidente Ice, presente all'evento -. Il vino
da solo vale 8 miliardi e gli Usa contribuiscono a questo
risultato con 2 miliardi di vino italiano importato. Il governo
italiano, insieme a tutto il sistema paese e alla rete
diplomatica, crede fortemente nelle potenzialità dell'export
italiano e per questo investe nella diplomazia della crescita.
Il vino è stato scelto come prodotto strategico negli scambi
commerciali con gli USA e diventa elemento determinante per
raggiungere l'obiettivo dei 700 miliardi di export complessivo
indicati dal ministro degli esteri Antonio Tajani e i 100
miliardi indicati dal ministro dell'agricoltura Francesco
Lollobrigida per il comparto agroalimentare. Per questo abbiamo
deciso di rilanciare il progetto dell'internazionalizzazione di
una piattaforma fieristica di alto livello come Vinitaly e
portare numerosi operatori a Chicago per sviluppare meglio il
mercato. Soprattutto in un momento di incertezza causata dalla
trattativa in essere sui dazi. In tre anni abbiamo raggiunto
quasi 300 produttori con 1.800 etichette, creando il primo
evento dedicato al vino italiano negli Stati Uniti".
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