(di Luca Prosperi)
"C'è semmai un eccesso di
liquidità: la Bce pur con tutti i limiti del caso, ne ha forniti
di mezzi. I soldi ci sono, ma vorrei usare una metafora: se dai
da bere al cavallo ma il cavallo non vuole bere, puoi mettere
tutta l'acqua che vuoi nella ciotola. Il fatto è che a
differenza del 2009 quando la crisi fu soprattutto finanziaria,
qui la crisi è dell'economia reale. Se non riparte quella, c'è
poco da fare". Lo dice all'ANSA Nicola Mattoscio, professore
universitario, Presidente della Fondazione Brigata Maiella, ex
presidente della Fondazione PescaraAbruzzo.
Mattoscio è fortemente critico su alcune posizioni emerse in
queste settimane: "Qui si è scelto lo slogan 'prima la salute' -
dice infatti - si è contrapposta la salute al benessere sociale,
ma è una falsa contrapposizione, è ideologica. Le due cose sono
legate: non ci può essere separazione tra condizioni economiche
e risvolti sociali. Un conto è fermare le cose per 15 giorni, un
conto è fare come ha fatto il governo italiano: noi le
conseguenze di questa scelta le pagheremo a lungo. Provo a fare
un paragone: quando i partigiani della Brigata Maiella decisero
di fare la guerra di Liberazione non dissero 'prima la salute'
se no se ne sarebbero rimasti nei loro paesi. Decisero di dire
'prima la libertà'. Penso che alcuni esponenti della sinistra al
governo abbiano di fatto tradito questa tradizione: quando mai
il mondo del lavoro ha detto prima la salute? Prima semmai la
libertà e le condizioni sociali. Io prima di dichiarare lockdown
ci avrei pensato mille volte".
Come sta l'Abruzzo di fronte a questa crisi? "Dato per
scontato che da noi, da decenni non esiste un settore bancario
territoriale, a parte le lodevoli presenze delle Bcc, qui ci
sono banche nazionali con la stessa logica - chiarisce -
servirebbe una maggiore velocità per rispondere ai mancati
incassi, ai salari, alla Cig, ai fornitori. Di fronte a questa
effetto choc esogeno serve un'altra manovra choc esogena sulla
liquidità. E invece da un mese e mezzo tutto è fermo. Da qui si
vede l'efficienza generale dell'amministrazione pubblica. Ma io
ripeto che i sindacati in questo non hanno capito che lo smart
working per la PA, oltre ad aver creato dei privilegiati ha reso
evidente l'inefficienza della pubblica amministrazione, ecco
perché non arrivano soldi alle imprese. Il Governo ha fatto
quello che doveva, è operativo, è la macchina dello Stato che è
evanescente. Sulla Cig in Abruzzo direi che è coperta
finanziariamente, che non ci sono vincoli e l'Ue l'ha detto
forte. E' l'Inps che non è nelle condizioni. Ma, ripeto, fossi
stato nel sindacato avrei chiesto integrazioni col lavoro, con
la manutenzione degli impianti", chiude Mattoscio.
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