"Nei giorni scorsi, si è
verificato l'ennesimo incidente all'ex Ilva di Taranto che ha
costretto la Procura ad un nuovo sequestro dell'impianto. Quanto
avvenuto è un film già visto che non ci lascia tranquilli anche
rispetto ai continui danni all'ambiente e alla salute dei
cittadini che il colosso siderurgico continua a produrre". Lo
afferma il presidente dell'Ordine delle professioni
infermieristiche (Opi) di Taranto, Pierpaolo Volpe, aggiungendo
che "la provincia di Taranto è quella che ha il più alto tasso
grezzo di patologie oncologiche e nello specifico quelle
polmonari con un record di casi per il sesso femminile".
Inoltre, osserva Volpe, "presenta il primato tra le province
pugliesi avendo la più elevata percentuale standardizzata di
patologie oncoematologiche e cronico-degenerative, per questo
non è più rinviabile il potenziamento sia delle strutture
sanitarie di cura, ma soprattutto di quelle volte alla
prevenzione delle malattie".
Secondo Volpe "Taranto dovrebbe diventare la 'centrale'
pugliese della prevenzione, ma purtroppo le risorse destinate al
nostro territorio non vedono mai il giusto riconoscimento per il
grande tributo che Taranto sta pagando e pagherà per essere sede
della più grande industria europea.
È arrivato il momento di mettere la salute dei tarantini al
primo posto. È agghiacciante vedere i così tanti bambini che
fanno accesso ai reparti di oncologia ed ematologia".
Infine, la richiesta: "Abbiamo necessità di un potenziamento
delle strutture sanitarie già esistenti, strutture al collasso
per la carenza di personale, ma anche della creazione di un polo
per la prevenzione e il monitoraggio delle malattie
oncoematologiche e cronico-degenerative tra cui quelle
respiratorie".
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