Milioni di filippini si sono recati
alle urne questa mattina per le elezioni di medio termine,
considerate un referendum sulla faida in corso tra il presidente
Ferdinand Marcos e la vicepresidente Sara Duterte, sottoposta a
impeachment.
Le urne sono aperte dalle 7:00 (l'1:00 in Italia) per una
corsa che deciderà oltre 18.000 incarichi: dai seggi alla Camera
dei Rappresentanti alle contestatissime cariche comunali. È il
voto al Senato, tuttavia, che comporta implicazioni
potenzialmente importanti per le elezioni presidenziali del
2028. I 12 senatori che verranno eletti, infatti, costituiranno
metà della giuria nel processo di impeachment di Duterte,
fissato provvisoriamente per luglio, che potrebbe comportare la
sua esclusione permanente dai pubblici uffici.
La faida, da tempo latente, tra Duterte e l'ex alleato Marcos
è esplosa a febbraio, quando la Camera l'ha messa sotto accusa
per presunti "crimini gravi", tra cui corruzione e un complotto
per assassinare il presidente. Solo un mese dopo, suo padre,
l'ex presidente Rodrigo Duterte, è stato arrestato e condotto in
aereo alla Corte penale internazionale (Cpi) lo stesso giorno,
per affrontare un'accusa di crimini contro l'umanità per la sua
sanguinosa campagna antidroga. Sara Duterte avrà bisogno di nove
voti nei 24 seggi del Senato per preservare qualsiasi speranza
di una futura corsa presidenziale.
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