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>ANSA-BOX/Caso Abruzzo,riaprono negozi, 'anche caos va bene'

>ANSA-BOX/Caso Abruzzo,riaprono negozi, 'anche caos va bene'

Governo diffida Marsilio. Lui va avanti, risibili intimidazioni

PESCARA, 07 dicembre 2020, 19:22

Redazione ANSA

ANSACheck

(di Lorenzo Dolce) I negozi riaprono e le vie dello shopping si riempiono in occasione del ponte dell'Immacolata che dà l'avvio alle festività natalizie: l'Abruzzo si sveglia in zona arancione, per effetto di un'ordinanza del governatore Marco Marsilio. Pur lamentandosi della situazione di caos generata dal provvedimento firmato di domenica sera, gli esercenti, dopo 19 giorni di chiusura a causa della zona rossa, tutto sommato sono soddisfatti. Le polemiche, però, non si placano: è scontro tra Marsilio e il Governo. I ministri Boccia e Speranza lo diffidano, affinché ritiri l'ordinanza, ma il governatore va avanti per la sua strada.
    A Pescara, cuore del commercio in Abruzzo, tanta la gente in giro e per tutta la giornata. Tra addobbi natalizi e musiche a tema, ci sono bimbi a passeggio con i genitori, c'è chi fa la fila in attesa di entrare nelle attività commerciali, chi cammina con le buste dopo aver fatto acquisti e chi consuma un caffè o una pizzetta comprati da asporto. Soddisfatte le associazioni di categoria, alcune delle quali, però, avrebbero preferito una riapertura "condivisa" e ora lamentano il caos derivante dallo scontro politico. Ma sono tutte d'accordo sugli effetti positivi dell'ordinanza dal punto di vista economico.
    Se il commercio tira un sospiro di sollievo, è sul piano politico che lo scontro si fa sempre più acceso. La partita riguarda le tempistiche e le regole che prevedono la suddivisione delle regioni in fasce in base ai colori. Marsilio - considerate le forti pressioni del mondo politico ed economico locali - ieri, alla vigilia del ponte dell'Immacolata, visti i dati in miglioramento, ha firmato l'ordinanza in autonomia, senza attendere il monitoraggio di venerdì e senza il via libera del Governo.
    La diffida dell'esecutivo non si è fatta attendere: "La invitiamo e la diffidiamo - scrivono in una lettera a Marsilio i ministri Boccia e Speranza - a revocare ad horas l'ordinanza regionale ricordandole le gravi responsabilità che potrebbero derivare dalle misure da lei introdotte riguardo alla salute dei cittadini". Il governatore replica di non voler "drammatizzare il conflitto con il Governo, ma francamente considero eccessivo se non risibile il tono intimidatorio e la minaccia di responsabilità penale rispetto ai contagi che deriverebbero da questo evento". Il governatore critica i tempi lunghi della Cabina di regia e la regola dei 21 giorni di permanenza in una fascia di rischio, che "non trova una chiara formulazione in un testo di legge univocamente leggibile", mentre sottolinea i risultati positivi della zona rossa da lui anticipata su indicazione del Gruppo tecnico scientifico regionale. "Conosco talmente bene il meccanismo - dice - che ho anticipato: conosciamo i numeri, li sappiamo leggere e siamo in grado sui parametri principali di capire qual è la situazione".
    Secondo il costituzionalista dell'Università di Teramo Enzo Di Salvatore le lettere di diffida "servono a poco". L'esperto sottolinea che "i rimedi che il Governo ha a disposizione sono due: rivolgersi al Tar e chiedere al suo Presidente di adottare un provvedimento urgente con cui si dispongano 'misure cautelari provvisorie' e promuovere il conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale. Marsilio, dal canto suo, può solo impugnare l'ordinanza di Speranza del 5 dicembre davanti al Tar".
    Intanto c'è chi si chiede in quale zona sarà l'Abruzzo per Natale. "Non mi sbilancio sulla data del passaggio alla zona gialla", taglia corto Marsilio: anche in quel caso, infatti, dipenderà tutto dalla situazione sanitaria, dalle tempistiche e dalla data in cui far partire i conteggi.
   

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