"Va finalmente riconosciuto che
l'orso marsicano, e tutta la fauna selvatica, genera un
business, è il promotore, è il motore del nostro territorio,
perché altrimenti a Villalago, che sarà pure il paese più bello
del mondo, tutta questa gente non ci sarebbe andata", esordisce
così Luciano Sammarone, direttore del Parco Nazionale d'Abruzzo,
Lazio e Molise, nel contesto dei ripetuti avvistamenti dell'orsa
Amarena con due cuccioli, vicino a Villalago, con tutta la
schiera di fotografi e curiosi che si riversano sulla strada
rispettando le distanze di 300 metri e le indicazioni dettate
dall'immediata ordinanza del sindaco Fernando Gatta. E precisa:
"Gli orsi ci sono grazie alle azioni di conservazione del Parco.
Adesso i fotografi ci stanno guadagnando, in termini economici o
di risonanza mediatica. Ho suggerito quindi al sindaco di
Villalago di far pagare i parcheggi 5 euro, non per
approfittare, ma per disincentivare e poi anche perché è giusto
che anche i Comuni ci guadagnino, e non solo i fotografi".
Simone Angelucci, veterinario del Parco Nazionale della Majella,
dice che: "in Abruzzo non c'è stato mai il motivo per dire
'abbattiamo l'orso'. Anche rispetto a un individuo a spiccata
problematicità come Juan Carrito, la nostra attività congiunta
ha garantito che nessuno mai sia arrivato a dire 'abbattiamo
Juan Carrito'. Non è che in Abruzzo siamo più bravi dei
trentini, è che qui c'è un contesto diverso".
La regione di parchi quindi testimonia una tendenza positiva
del benessere della popolazione di plantigradi, sia in termini
numerici sia di espansione dell'areale, come si evince dai dati
dell'attività di monitoraggio che i Parchi operano
congiuntamente, e questo perché, spiega Angelucci, "in Abruzzo
c'è sicuramente una buona predisposizione delle popolazioni
locali a convivere con orsi e lupi perché non sono mai scomparsi
dalla nostra storia. Quindi c'è una presenza costante, una
conoscenza. E un impegno istituzionale: l'Abruzzo ce l'ha tutt'e
due".
Casi eccezionali, comunque ci sono: si contano 5 orsi
problematici negli ultimi anni, Mario, Gemma, Amarena, Peppina,
Juan Carrito e comportamenti umani scorretti che inducono
l'animale selvatico stesso alla confidenza, adescamenti
attraverso bocconi, appostamenti e inseguimenti per una foto o
un video per i social. Ma con una popolazione complessiva di
orsi attorno ai 70/80 esemplari non si sente mai parlare perché
non fanno danni, non si vedono, non vengono fotografati ma ci
sono e crescono.
Poi c'è la speculazione quando un lupo aggredisce un cane.
"Quante volte al giorno succede che un cane aggredisce un altro
cane in città? Se un giorno un cervo maschio con i suoi palchi
incorna una persona a Villetta Barrea, e da qui a tre anni io
dico che purtroppo succederà, perderanno di reputazione i cervi,
il Parco, e tutto il lavoro che abbiamo fatto", conclude
Angelucci.
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