Nella giornata di ieri la Giunta
regionale ha approvato la proposta di piano di Dimensionamento
Scolastico presentata dall'assessore Piero Quaresimale. In
Abruzzo, nell'anno scolastico 2024/25 verranno soppresse ed
accorpate sette istituzioni scolastiche in luogo delle 11
previste (tre in provincia dell'Aquila, due nelle province di
Pescara e Chieti).
"Si tratta, di fatto - si legge in una nota di Flc Cgil - di
una parziale retromarcia della Regione, dovuta all'intervento
del Governo, che nel decreto Milleproroghe ha consentito di
derogare fino al 2,5% rispetto al numero delle scuole da
tagliare. Un piccolo passo avanti frutto dell'iniziativa della
Flc Cgil che, per oltre un anno, ha contrastato a livello
nazionale e territoriale il taglio delle scuole".
"Più volte nei tavoli provinciali e regionali abbiamo
sollecitato i rappresentanti politici ad intervenire per
tutelare le specificità del nostro territorio: la particolare
conformazione territoriale dell'Abruzzo, la presenza di aree
interne, la mancanza di efficienti reti di trasporto rendevano
necessaria una deroga ai criteri generali. I fatti degli ultimi
giorni ci danno ragione: tornare indietro è sempre possibile,
occorre solo la volontà politica di farlo".
Secondo il sindacato "la misura in oggetto però, purtroppo,
non rappresenta un vero cambio di strategia politica: si tratta
di un provvedimento temporaneo (valido solo per il 2024/25) ed
inoltre le risorse per finanziare le deroghe verranno sottratte
al Fondo per il Miglioramento dell'Offerta Formativa delle
scuole. In pratica, si tratta del solito gioco delle tre carte,
che rischia di spostare solo di un anno il taglio effettivo
delle Istituzioni scolastiche: senza un ulteriore intervento
normativo entro il 2026/27 comunque si dovranno tagliare altre
sei scuole, per arrivare al contingente previsto di 177
Istituzioni scolastiche in luogo delle 190 attuali".
"Noi non ci rassegniamo ai tagli - si continua nella nota -
sia presenti che futuri: chiediamo che vengano convocati da
subito tavoli di confronto su tutti i territori in cui sono
stati disposti accorpamenti, al fine di verificare gli effetti
per il personale e per gli organici. Inoltre, è necessario che
tutti, i nostri rappresentanti politici si attivino per
scongiurare ulteriori soppressioni, che al momento sono state
solo rinviate. La scuola ha bisogno di tranquillità e di
normalità, non di interventi confusi ed estemporanei.
Continueremo a mobilitarci ed a lottare per questo obiettivo, e
lo faremo a partire dalla ripresa delle attività didattiche,
organizzando assemblee in tutti i luoghi di lavoro".
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