"Quella del carcere di Pescara è
una situazione grave e più volte denunciata dal sindacato, con
un sovraffollamento che si avvicina al 180% e una carenza di
personale che, nonostante le ultime assegnazioni, si avvicina al
30%, con carichi di lavoro aumentati a dismisura per le
accresciute incombenze quali anche quelle relative ai colloqui".
E' quanto dichiara, in una nota, Leo Beneduci, segretario
generale dell'Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia
Penitenziaria), all'indomani della rivolta scoppiata nel carcere
del capoluogo adriatico. "Nella mattina di ieri, verso le 8, un
detenuto nordafricano dopo un incontro con l'area medica della
struttura è rientrato in cella e si è tolto la vita. Alla
scoperta dell'evento - ricostruisce Beneduci nella nota -
dapprima i connazionali, poi i detenuti di tutta la sezione,
circa 250, hanno iniziato una violenta protesta, con rottura
delle apparecchiature di videosorveglianza e poi cercando di
bloccare i poliziotti penitenziari, fatti oggetto del lancio di
vari materiali e della polvere degli estintori. I ristretti,
anche utilizzando i bilancieri della palestra, hanno poi
sradicato impianti idrici, porte e cancelli, oltre a tutti gli
impianti elettrici. Sono stati appiccati incendi ai materassi e
alle suppellettili; nel frattempo, un detenuto è riuscito a
salire sul tetto della palazzina in cui sono ubicati i
collaboratori di giustizia, mentre altri hanno invaso e superato
gli sbarramenti ai passeggi arrivando fino al muro di cinta".
"Alle ore 19 si è concluso il lavoro di chiusura di tutti i
detenuti della sezione rivoltosa, parte in aree non devastate,
altri in altre sezioni quali quella circondariale, e circa 40
sono stati trasferiti in vari istituti laziali. Solo in tale
fase conclusiva e di trasferimento ad altre sedi dei detenuti si
è aggiunto al personale del carcere il personale del Gio (Gruppo
di Intervento Operativo), sul posto non prima delle 15. La
situazione finale vede l'intero piano terra penale del carcere
distrutto completamente, 8 poliziotti penitenziari intossicati
e accompagnati al pronto soccorso, un appartenente al Corpo con
un braccio ingessato per frattura e un altro in osservazione per
presunta lesione muscolare".
"A fine serata - conclude la nota dell'Osapp - si è diffusa
la notizia, che non possiamo confermare, dell'avvicendamento dei
vertici della struttura e che, a nostro avviso, se verificata,
rappresenta l'ennesimo tentativo da parte dell'Amministrazione
penitenziaria centrale, il Dap, di chiudere la stalla quando il
bestiame è già bello che fuggito".
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