Questa mattina l'assemblea
dei soci della, Gran Sasso Teramano sia, ex società di gestione
degli impianti e delle strutture delle stazioni turistiche dei
Prati di Tivo (Pietracamela) e Prato Selva (Fano Adriano), con
l'astensione della Camera di Commercio e assente la Regione
Abruzzo, ha votato la terna di liquidatori proposta dal socio di
maggioranza, il presidente della Provincia Camillo D'Angelo, in
sostituzione del dimissionario Gabriele Di Natale. Si tratta di
Giorgio D'Ignazio, ex assessore regionale al turismo, di
Piergiorgio Passerini con esperienza bancaria ed ex consigliere
comunale a Teramo e Valerio Ferro, segretario generale
dell'Adsbuc di Pietracamela.
"Veri interlocutori che conoscono e hanno a cuore gli interessi
di questo comparto, della comunità e delle istituzioni locali",
ha detto D'Angelo, presentandoli. "Una proposta collegiale che
ci garantisce anche rispetto alle prossime tappe, a partire da
quelle giudiziarie. La Provincia sta investendo molto su questo
comparto, sulla viabilità certamente, sia a Fano Adriano che a
Pietracamela. Quello di oggi è un segnale forte anche per i
nuovi imprenditori che con un atto di fiducia stanno investendo
sul versante teramano del Gran Sasso". Si attende il 12 maggio
quando il Tribunale di Teramo dovrà esprimersi sulla
controversia tra Gst e l'attuale gestore e custode giudiziale,
Marco Finori, in merito alla vendita degli impianti, esclusa la
cabinovia, di proprietà provinciale. Qualche settimana fa il
Consiglio provinciale ha dato mandato al Presidente di dare vita
al piano per il rilancio della montagna teramana che prevede che
l'Ente torni in possesso della cabinovia assumendone la
gestione diretta o affidandola alla società partecipata, il
Co.Pe., Consorzio Punto Europa. Obiettivo comune, anche dei
Soci, è chiudere la partita della Gran Sasso teramano e avviare
una nuova stagione per la gestione degli impianti di risalita.
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