"Non importa se siano state portate
solo 60 o 120 bottiglie di acqua ai 250 nomadi che sono
alloggiati al campo di Gianturco, alla periferia di Napoli: il
vero problema è un altro. É quello di trovare una soluzione
definitiva e decorosa per queste persone". Padre Domenico
Pizzuti, sacerdote gesuita impegnato nel quartiere di Scampia e
che da anni segue le vicende dei nomadi, chiede che ora si
intervenga urgentemente. La polemica è divampata quando si è
diffusa la notizia che al campo rom di Gianturco è giunto un
furgone con appena 60 bottiglie d'acqua. Il campo non è
allacciato alla condotta comunale perché si tratta di un
insediamento non autorizzato.
Da Palazzo San Giacomo precisano che oggi non sono state
distribuite 60 bottiglie bensì 120 e che ulteriori rifornimenti
- per ragioni umanitarie - avverranno nelle prossime. L'allaccio
diretto alla rete idrica non è possibile . I nomadi di Gianturco
comunque, assicurano, non resteranno senza acqua perché si
risponde sempre ad "ogni criticità".
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