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Gli operai di Pomigliano, basta giochi, vogliamo lavorare

Gli operai di Pomigliano, basta giochi, vogliamo lavorare

"Come calciatori in campo subiamo falli con arbitro distratto"

NAPOLI, 08 febbraio 2024, 19:56

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Tutti parlano, ma noi ci sentiamo come calciatori costretti a subire falli mentre gli arbitri guardano altrove. Basta giochetti e polemiche, vogliamo solo continuare a lavorare". Così alcuni operai dello stabilimento Stellantis ,di Pomigliano d'Arco (Napoli), commentano l'incontro del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, con i rappresentanti dei sindacati ed il sindaco della città delle grandi fabbriche Raffaele Russo, svoltosi in mattinata a Palazzo Santa Lucia.
    I lavoratori spiegano di non essere disposti "ad essere sacrificati per le polemiche politiche". "Purtroppo - spiega una delle tute blu - siamo di fronte ad un gioco politico: o il Governo finanzia, o Stellantis taglia i posti di lavoro. Ma siamo sempre e comunque noi a subire le conseguenze di questo gioco al massacro: Stellantis sta tagliando sui costi da mesi, ed ora si rischia il lavoro. Gli incentivi per le auto elettriche che non produciamo qui, non servono a farci tenere stretto il posto di lavoro. Basta, siamo stanchi. Il Governo tenga testa a Stellantis, e si prenda questo stabilimento. Le auto le sappiamo fare, le faremo per l'Italia, elettriche, pagati dallo Stato con le nostre tasse. Senza lavoro non potremo più vivere con dignità, ma neanche pagare le tasse". Tanti gli operai la cui memoria torna al 2010, quando l'allora Ad di Fca, Sergio Marchionne, minacciò la chiusura dello stabilimento.
    Scioperi, proteste, ed alla fine l'assegnazione del modello Panda ancora prodotto in fabbrica. "Ma la Panda elettrica si produrrà in Serbia - concludono le tute blu - ed oggi, come nel 2010, a subire le conseguenze di piani industriali fumosi siamo sempre noi. Per fare un paragone con il calcio, noi siamo come i calciatori in campo quando l'arbitro, in questo caso sindacati e politica, guarda altrove, e la squadra avversaria, cioè l'azienda, prende a calci tutti impunemente".
   

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