Un confronto tra Adler, che ha acquisito il gruppo Dema, e i sindacati per "condividere un piano industriale di vero rilancio". E' quello che chiedono Fim, Fiom e Uilm che hanno partecipato, insieme alle strutture territoriali, alle Rsu e alle istituzioni locali ad un incontro al Mimit di aggiornamento della vertenza Dema.
Paolo Scudieri, ceo di Adler Group, "ha confermato - si legge in una nota di Fim, Fiom e Uilm - le indiscrezioni sull'acquisizione del gruppo Dema dal fondo Polus" e "le linee guida del nuovo piano industriale" che "prevederebbe chiusure di siti (Paolisi, Brindisi e quella parziale di Somma Vesuviana) per accorpamenti con quelli del gruppo Adler, conseguenti trasferimenti di lavoratori e un importante numero di esuberi; a supporto del piano Adler ha dichiarato di prevedere 12 milioni di investimenti, aggiuntivi a quelli già presenti nel piano concordatario, in automazione, tooling, formazione ed infrastrutture". Fim, Fiom, Uilm, prosegue il comunicato, "hanno respinto le linee guida del nuovo piano industriale chiedendo e ottenendo, anche grazie alle iniziative messe in campo dalle lavoratrici e dai lavoratori, l'avvio di un confronto di dettaglio, senza pregiudiziali, a partire dalle questioni e dalle prospettive industriali, programmi di lavoro già acquisiti e in futuro acquisibili, carichi di lavoro, organizzazione di lavoro, ricerca e sviluppo, logistica. Un piano che deve fondarsi su solide garanzie e fattori reali di competitività, mettendo insieme le competenze dei lavoratori e delle lavoratrici". Le organizzazioni sindacali sono "determinate" a "individuare tutte le soluzioni per il rilancio industriale del gruppo, la salvaguardia dei siti e l'esclusione di licenziamenti". Per raggiungere questi obiettivi è stato chiesto il "pieno sostegno" delle regioni Campania e Puglia, mentre continuano le iniziative di lotta che saranno decise dai vari siti. Il tavolo di confronto è stato aggiornato al 17 febbraio presso il Mimit.
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