La flora intestinale 'alleata'
contro i tumori: da uno studio condotto dai ricercatori del
Pascale la memoria immunitaria indotta dai batteri residenti
nell'intestino umano potrebbe bloccare o addirittura contenere
lo sviluppo o la progressione delle neoplasie. E' stato
pubblicato sulla rivista internazionale Journal of Translational
Medicine il lavoro del gruppo di Modelli Immunologici Innovativi
dell'Istituto Nazionale Tumori di Napoli, diretto da Luigi
Buonaguro. Primi autori, in condivisione, Concetta Ragone e
Carmen Manolio, due giovanissime contrattiste del Pascale.
Lo studio ha dimostrato, per la prima volta in letteratura, che
antigeni tumorali espressi da vari tumori hanno una notevole
omologia di sequenza e di struttura con antigeni derivati da
batteri che compongono la flora intestinale (definito come
molecular mimicry). In alcuni casi, la omologia è pari al 100
per cento.
In pratica, nello studio viene descritto che ci sono batteri
residenti nell'intestino umano non patogeni, in grado di
presentare al sistema immunitario antigeni potenzialmente capaci
di indurre una memoria immunitaria che può essere riattivata in
caso di sviluppo di un tumore che esprima antigeni ad elevata
omologia. "Una memoria immunitaria anti-microbiota diventa,
così, - spiega Luigi Buonaguro - una immunità anti-tumorale.
L'effetto finale porterebbe a un contenimento, o addirittura al
blocco della crescita tumorale>.
Il potenziale impatto di questi risultati sulla immunologia ed
immunoterapia dei tumori è davvero notevole. Infatti, a livello
individuale: soggetti con memoria immunitaria indotta dagli
antigeni della flora intestinale, sarebbero a tutti gli effetti
vaccinati preventivamente nei confronti di un tumore. Di
conseguenza, potrebbero essere protetti dallo sviluppo e
progressione dei tumori stessi.
"Uno studio importante - dice il direttore scientifico
dcell'Irccs partenopeo, Alfredo Budillon - che conferma lo
sforzo e le competenze che il Pascale ha costruito in questi
anni nel campo dell'immunoterapia antitumorale".
Vista la notevole potenziale ricaduta clinica gli antigeni
identificati sono anche oggetto di una richiesta di brevetto
depositata dal Pascale nelle scorse settimane.
"Estremamente interessante - dichiara il direttore generale del
polo oncologico, Attilio Bianchi - questa scoperta dei nostri
ricercatori. Apre la strada a innovative prospettive di
approccio alla cura dei tumori. Complimenti a Luigi Buonaguro,
alla sua equipe e a tutti i ricercatori dell'Istituto, il cui
impegno porta sempre più alto l'asticella della ricerca sul
cancro".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA