In Italia, il mercato delle auto elettriche usate è stato finora caratterizzato da un clima di incertezza, soprattutto perché molti automobilisti non conoscono bene questa tecnologia. Tuttavia, con il tempo e una maggiore comprensione del prodotto, sarà più semplice stabilire il reale valore di questi veicoli.
È, in estrema sintesi, quanto emerge dallo studio "Una scelta elettrica oggi. Una scelta di valore domani", frutto della collaborazione tra Motus-E e Quattroruote Professional. La ricerca approfondisce i diversi elementi che contribuiscono a definire le quotazioni dei veicoli elettrici di seconda mano, rispondendo a tutti gli interrogativi di automobilisti e addetti ai lavori.
Prendendo le mosse dall'andamento delle quotazioni degli ultimi anni, l'analisi rileva come i prezzi dell'usato elettrico siano stati influenzati dalla presenza - a fasi alterne - dell'Ecobonus, tra il 2019 e il 2024. Un impatto, quello degli incentivi, peraltro sproporzionato rispetto all'effettivo numero di immatricolazioni elettriche che hanno potuto beneficiare delle agevolazioni.
Ciò che però fino ad oggi ha pesato di più sulle quotazioni è stato il diffondersi di un'errata percezione della reale longevità delle batterie. Al di là della vita utile dell'accumulatore, che può superare quella dell'auto stessa, il fraintendimento ha riguardato la cosiddetta "capacità residua" delle batterie. L'analisi di un campione di 5.000 auto elettriche usate, condotta con Power checK Control (PKC), evidenzia un degrado medio delle batterie di appena l'1,5% annuo. Percentuale che tende a diminuire dopo i primi 9 anni di utilizzo. Questo andamento della capacità residua si traduce in una variazione dell'autonomia impercettibile nell'uso quotidiano e marginale nei viaggi più lunghi.
Lo studio osserva, inoltre, che a differenza di quanto avviene con i motori endotermici, lo stato di salute della batteria di un veicolo usato può essere verificato molto più facilmente, con un test diagnostico immediato, garantendo all'acquirente un'indicazione incontrovertibile e sicura per determinare la quotazione del mezzo. In quest'ottica, acquisisce valore nella scelta anche la maggiore semplicità dei veicoli elettrici, frutto di un numero di componenti nel gruppo "motore e cambio" inferiore del 70% rispetto alle controparti a combustione. Come si evince dai dati di Quattroruote Professional, ciò si riflette in costi per la manutenzione ordinaria decisamente inferiori per le auto elettriche, con un risparmio tra il 62% (utilitaria di segmento B con 3 anni o 45.000 km) e il 69% (auto media di segmento C con 8 anni o 120.000 km).
Un altro aspetto che ha inciso sulle quotazioni deriva dall'equivoco sullo stato dell'avanzamento tecnico sul fronte delle batterie, che ha alimentato il timore di un imminente arrivo sul mercato di tecnologie molto più avanzate ed economiche delle attuali. Secondo l'analisi, infine, occorrerà sempre di più tenere conto dell'effetto sulle quotazioni della persistente crescita della rete di colonnine a uso pubblico (i punti di ricarica in Italia sono quasi raddoppiati in Italia negli ultimi due anni), che renderà le auto elettriche nuove e usate sempre più appetibili.
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