La parola d'ordine è "innovazione.
Noi negli ultimi due mesi abbiamo presentato delle innovazioni tecnologiche sulla guida assistita, un'altra sulle batterie di nuova generazione, che oggettivamente spostano un po' in avanti l'asse della competitività. Ecco abbiamo bisogno di una filiera che abbia voglia di innovare ". A parlare è Alfredo Altavilla, intervistato a PresaDiretta nella puntata "Europa la sfida industriale" che andrà in onda domenica 13 aprile. Altavilla, già responsabile per la regione Emea e per lo sviluppo del business a livello globale di Fca, oggi è consulente speciale per l'Europa di Byd, una delle maggiori aziende cinesi leader nella produzione di batterie e auto elettriche.
Secondo quanto riporta una nota della trasmissione, Altavilla spiega con queste parole gli incontri tenuti da Byd con le aziende della filiera italiana per la fornitura di componenti per le auto, e conferma i prossimi passi della società in Europa: "Noi partiamo con la produzione nello stabilimento in Ungheria ad ottobre di quest'anno - spiega Altavilla - ma abbiamo già avanzate discussioni per il secondo stabilimento.
Vediamo come vanno i volumi, decideremo se due bastano".
Un'occasione importante per la componentistica italiana, che, osserva il consulente della società cinese, "è indubbio stia soffrendo in maniera importante un problema di volumi."
"Non penso che sia intelligente da parte dell'Unione Europea applicare i dazi, perché alla fine danneggia i consumatori finali europei, che dovranno pagare di più". Così Stella Li, vicepresidente esecutiva della società cinese Byd, leader mondiale nella produzione di auto elettriche, intervistata in esclusiva da Riccardo Iacona nella puntata di Presa Diretta "Europa la sfida industriale" che andrà in onda domenica 13 aprile. Secondo quanto riporta una nota della trasmissione la manager cinese puntualizza: "Tuttavia Byd già due anni fa, prima che si iniziasse a parlare di dazi, aveva deciso di investire in Europa. Apriremo uno stabilimento in Ungheria". Sulla possibilità di aprire una fabbrica anche in Italia, Stella Li osserva: "Siamo aperti a ogni paese. Man mano che continuiamo a crescere, avremo bisogno di maggiore capacità.
Ogni paese in Europa - conclude la vicepresidente esecutiva di Byd - potrebbe essere un candidato per la nostra seconda o terza struttura".
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