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A piazza Venezia un'opera a 16 milioni di mani

A piazza Venezia un'opera a 16 milioni di mani

Un'installazione di Marinella Senatore sui silos della Metro C

ROMA, 14 aprile 2025, 18:59

di Chiara Venuto

ANSACheck
Un 'opera  'collettiva ' di Senatore sui silos a piazza Venezia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un 'opera 'collettiva ' di Senatore sui silos a piazza Venezia - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Otto milioni di persone di ventiquattro Paesi coinvolte in dodici anni di lavoro", per un totale - salvo casi eccezionali - di sedici milioni di mani.

 Marinella Senatore è un'artista che da sempre coinvolge le comunità nelle sue opere, e ora ha portato l'influenza di queste collettività nel centro della Capitale. Ne è nata la nuova installazione del progetto 'Murales', che propone sui silos del cantiere della Metro C a piazza Venezia, a Roma, opere site-specific di artisti internazionali.

Si tratta di un disegno dal titolo evocativo, "Ci eleviamo sollevando gli altri", che tra tinte di rosso, giallo, rosa, bianco e nero rappresenta una sorta di palcoscenico sul quale si muovono gli uomini e le donne che Senatore ha incontrato lungo il suo percorso. Le loro ombre sono simbolo di "grandissime comunità che ora si intrecciano con altre comunità presenti sul territorio", come spiega lei stessa, in un "racconto che contiene moltitudini" e vede la piazza come luogo d'incontro.

Senatore - che è un'artista formatasi in musica, belle arti e cinema, specializzandosi in direzione della fotografia alla Scuola Nazionale di Cinema di Roma - ha preso ispirazione dalla "tradizione del teatro di Roma: Roma come un palcoscenico a cielo aperto, con una serie di suggestioni che si sovrascrivono - l'architettura, il paesaggio, il cantiere, i suoni, i colori".

L'opera prende il posto di "Costellazioni di Roma" di Pietro Ruffo, che per quattro mesi ha attirato gli occhi dei visitatori di una delle piazze principali della città. Ma i teli su cui era disegnata non finiranno in discarica. "Le opere che togliamo non le buttiamo - ha spiegato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri -, stiamo lavorando per riproporle in periferia, in altri quartieri della città".

L'iniziativa di arte pubblica è promossa dalla società consortile guidata da Webuild e Vianini Lavori, impegnata nella costruzione della linea C, con il patrocinio di Roma Capitale e le Soprintendenze competenti. "La gente vive un cantiere come un posto dove si soffre - ha commentato l'ad di Webuild, Pietro Salini - solo alla fine le persone gioiranno di questo cantiere. L'arte significa rendere bello questo periodo". Quanto al progresso dell'opera, "siamo a buon punto - ha aggiunto -. Questo è un cantiere che ha una previsione di durata piuttosto lunga, dura 8 anni. Questa non è solo una stazione, è un museo e dovete immaginare la dimensione della macchina da scrivere, del monumento al milite ignoto, rovesciato sottoterra. È una dimensione gigantesca, bisogna anche salvaguardare i vari strati di civiltà che si sono susseguiti nel tempo. È un'opera più sofisticata che una semplice stazione. Intanto i romani potranno vedere la stazione di Colosseo, che sarà aperta tra poco".

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