I costruttori mondiali di auto confermeranno gli investimenti previsti sull'elettrificazione per 234 miliardi di dollari, mentre potrebbero ripensare i circa 60 miliardi previsti per la guida autonoma, dilatando i tempi.
Lo afferma Dario Duse di Alix Partners presentando il Global Automotive Outlook. "La situazione per i costruttori mondiali - spiega - si stava deteriorando già prima del Covid, per un affievolimento dei volumi" e con l'emergenza "soltanto nel primo trimestre i profitti sono scesi del 54% per i produttori e del 57% per i fornitori, pur a fronte di volumi non ancora drammatici, in calo rispettivamente dell'11 e del 14%".
Il secondo trimestre "sarà peggiore" e "tutta l'industria si è preoccupata di avere risorse finanziarie disponibili nel breve con un indebitamento salito del 35% rispetto al 2015 e dell'8% sul 2019". "Questo - prosegue Duse - mette in sicurezza la disponibilità di cassa delle aziende, ma andando avanti solleva il tema della capacità di servire il debito". Tra il 15 marzo e il 22 maggio l'industria ha aumentato la posizione debitoria di circa 52 miliardi, cosa che richiederà "maggiore disciplina di cassa, con politiche di investimento più oculate e azioni di riduzione dei costi per abbassare i livelli di pareggio, perché il periodo per tornare ai livelli del 2019 sarà relativamente lungo".
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