Per i giovani la paura corre sul web. Ed ogni età ha la sua. Fino ai 26 anni il principale rischio viene individuato dal 58% nel revenge porn, segue l'alienazione dalla vita reale (49%), le molestie (47%), mentre per il 52% degli under 20 è il cyberbullismo. Ciò che chiedono i ragazzi, il 70%, è una maggior regolamentazione del web. Ma poi cadono in contraddizione perchè pur consapevoli della pericolosità, la maggioranza condivide con altri la password del telefono e dei social media.
E' la fotografia scattata dall'indagine dell'Osservatorio indifesa realizzato da Terre des Hommes, insieme alla community di Scomodo, che ha coinvolto oltre 2.700 ragazzi e ragazze sotto i 26 anni, in occasione del Safer Internet Day del 7 febbraio per raccontare il punto di vista dei più giovani sul tema della sicurezza in rete.
Se il revenge porn è il fenomeno più temuto, è perché i ragazzi si rendono conto dei rischi di condividere materiale intimo, come foto e video, con altri, con il partner o con gli amici: l'86% riconosce questa pratica come pericolosa. Percentuale che si alza tra le donne e si abbassa leggermente col crescere dell'età. I ragazzi sono inoltre consapevoli di poter denunciare la condivisione di materiali a contenuto intimo e chiederne la rimozione, anche se il 12,5% non sa cosa fare o pensa di non poter fare niente. A proposito di condivisione, il 75,6% considera una forma di controllo inaccettabile che il proprio partner acceda al cellulare per controllare quello che fa, solo il 2,5% al contrario pensa che sia una forma di rispetto, ma a più di 1 persona su 5 (22%) questo gesto non crea problemi. Altro aspetto preoccupante è che la metà dei ragazzi (48%) dichiara di aver subito un episodio di violenza.
Le forme più comuni sono quella verbale e psicologica (59,5%), catcalling (52%), bullismo (43%), molestie sessuali (38,5%). Sebbene tra la GenZ sia forte la consapevolezza dei pericoli della rete, resta la scuola, per ogni età, il luogo dove per la maggior parte degli adolescenti è più probabile che avvengano episodi di violenza, è così per il 56,5% dei ragazzi e delle ragazze. Sono percepiti come pericolosi anche la strada (48%) e i luoghi di divertimento (47%), mentre il web si posiziona al 39%. Essere vittima di violenza comporta per il 63% la perdita di autostima, sicurezza e fiducia negli altri. A seguire ansia sociale e attacchi di panico (36%), isolamento (25,5%), depressione (21%), disturbi alimentari (16%), difficoltà di concentrazione e basso rendimento scolastico (12%), autolesionismo (10%). Se fosse vittima di bullismo o cyberbullismo il 45% degli adolescenti si confiderebbe con gli amici, il 31% con i genitori, solo il 2,23% ne parlerebbe ad un insegnane e il 7,5% non lo condividerebbe con nessuno.
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