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Il 40% dei ragazzi italiani teme i fake creati dall'IA

Il 40% dei ragazzi italiani teme i fake creati dall'IA

Safer Internet Day, nuova indagine Telefono Azzurro e Bva-Doxa

MILANO, 10 febbraio 2025, 11:26

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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In occasione del Safer Internet Day di domani 11 febbraio, Telefono Azzurro e Bva-Doxa hanno presentato i risultati di una nuova indagine sull'uso del digitale da parte dei ragazzi. Una delle preoccupazioni principali è legata alla diffusione di strumenti di intelligenza artificiale. Il 40% degli intervistati teme infatti che i contenuti fake generati dall'IA possano causare un danno per le loro relazioni sociali, diffondendo online foto e video fasulli ma dall'alto tasso di veridicità. Come ricorda la ricerca, i deepfake costituiscono una delle minacce più preoccupanti legate all'IA.
    Tra gli argomenti per i quali i ragazzi affermano di avere più bisogno di informazioni per potersi difendere ci sono le fake news (40%), seguite da privacy e dati personali (34%), cyberbullismo (32%) e adescamento (31%). L'elevata esposizione ai social media rende i giovani particolarmente vulnerabili alla disinformazione, spingendoli quindi a cercare strumenti per riconoscerla e contrastarla. "Anche le piattaforme devono farsi promotrici di questo cambiamento e privilegiare il benessere di bambini e adolescenti rispetto agli interessi commerciali, promuovendo l'educazione digitale sia per i più giovani che per genitori ed educatori" ha sottolineato Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro. Proprio la collaborazione tra genitori, educatori e bambini può rappresentare una strategia efficace per migliorare la sicurezza e la privacy online.
    Come evidenziato dall'indagine, i ragazzi e le ragazze dichiarano che se fossero vittima di violenza sessuale online, lo segnalerebbero soprattutto ai genitori (76%), solo il 40% alle forze dell'ordine e il 14% agli amici. La quasi totalità segnalerebbe contenuti online potenzialmente dannosi o illeciti riguardanti altri minori (98%-99%) e più del 70% lo direbbe ai genitori.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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