Sono cresciute nelle ultime
settimane le segnalazioni di consistenti battute di pesca di
gambero gigante della Malesia nei fiumi dell'Amazzonia
brasiliana. Lo riferisce il quotidiano O Globo, secondo cui il
crostaceo - che raggiunge i 32 centimetri di lunghezza e
presenta caratteristiche zampe blu - è considerato una specie
invasiva e la crescita esponenziale potrebbe essere un rischio
per l'ecosistema locale.
Sebbene il gambero sia molto apprezzato in cucina e
garantisca buoni margini di guadagni in commercio, la sua
presenza ha un impatto ambientale su altre specie.
Secondo l'oceanografo dell'Università Federale del Ceará
(Ufc), Tommaso Giarrizo "nonostante il loro valore economico,
l'introduzione di specie esotiche rappresenta un rischio
ambientale significativo, poiché può avere un impatto sulla
fauna autoctona attraverso la competizione per l'habitat e le
risorse alimentari. L'introduzione di specie invasive è la
seconda causa di estinzione delle specie autoctone nelle regioni
tropicali, sottolinea il ricercatore".
Il gambero gigante malese ha iniziato a essere coltivato in
Brasile nel 1977. I gamberetti giganti hanno iniziato ad
apparire sempre più spesso sugli ami dei pescatori dopo essere
fuggiti dalle vasche di allevamento stabilendosi nell'ambiente
brasiliano nei primi anni del 2000. Da allora, la popolazione è
cresciuta in modo esponenziale. L'oceanografo sottolinea la
necessità di ulteriori studi per misurare l'impatto di questo
fenomeno sugli altri organismi naturali della regione.
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