Nuove etichette in collaborazione
con la Zecca e l'Istituto Poligrafico dello Stato. Lo annunciano
i vertici del Consorzio di tutela per l'Agnello di Sardegna Igp
(Contas) che ieri, con il consueto intensificarsi dei controlli
pre-pasquali, dovuti all'aumento degli agnelli nei banchi dei
supermercati della Penisola, si sono recati in Emilia Romagna a
seguito di una segnalazione per una etichetta errata in un punto
vendita della Gdo a Langhirano, in provincia di Parma.
Il Contas sta cercando di sviluppare etichette avanzate,
analoghe a quelle utilizzate per banconote e certificati. Come
spiegato dal presidente del Consorzio Battista Cualbu, "questa
tecnologia renderà le etichette difficilmente replicabili,
sviluppando etichette avanzate, realizzate con sistemi di
sicurezza analoghi a quelli utilizzati per la stampa di
banconote e carte speciali, si proteggeranno maggiormente i
consumatori e il lavoro dei pastori. Promuovere una cultura del
consumo consapevole è una sfida collettiva per educare i
cittadini a riconoscere frodi alimentari e valorizzare i
prodotti certificati come il nostro Agnello di Sardegna Igp," ha
aggiunto Cualbu.
"Grazie all'impegno dei consorzi - osserva Alessandro
Mazzette, direttore del Contas - delle autorità e dei cittadini,
possiamo continuare a tutelare il patrimonio agroalimentare
sardo, garantendo qualità e fiducia per il futuro".
Nel caso dell'etichetta trovata in Emilia Romagna, il codice
dell'"Agnello di Sardegna" era stato erroneamente associato a un
agnello di origine e slovacca, etichettato come "Agnello di
Sardegna IGP". "Questi episodi ci spingono ad alzare
ulteriormente l'attenzione - spiega ancora Cualbu -.
Implementare strumenti come il tracciamento digitale è
essenziale per certificare provenienza e autenticità".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA