Arte, spettacolo, cinema, politica
e attualità che si riuniscono oggi e domani a Castellabate
(Salerno) per il premio Pio Alferano, momento di spicco delle
attività culturali della Fondazione Pio Alferano e Virginia
Ippolito.
Sono gli attori Lino Banfi e Claudio Bisio, il critico d'arte
Philippe Daverio, la giornalista Daniela Ferolla, il manager
Franco Moscetti, il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, la
produttrice cinematografica Camilla Nesbitt, il generale dei
Carabinieri, comandante del Reparto Tutela Patrimonio Culturale
Fabrizio Parrulli, Don Fabio Raimondi, responsabile dei Beni
Ecclesiastici della Sicilia, Edi Rama, artista e attuale primo
ministro dell'Albania, e ancora, Francesco Scoppola, dirigente
generale del Ministero dei Beni e le Attività Culturali e del
Turismo e il produttore cinematografico e collezionista Pietro
Valsecchi i premiati di questa edizione del Premio Pio Alferano.
Domani dalle ore 21 nel Castello dell'Abate, nel borgo antico
di Castellabate, il giornalista e conduttore televisivo Nicola
Porro presenterà la cerimonia di consegna dei Premi alle
personalità prescelte dalla Fondazione Pio Alferano e Virginia
Ippolito, con la lettura delle motivazioni del direttore
artistico della Fondazione Vittorio Sgarbi.
Il premio Pio Alferano, presieduto da Santino Carta, è
realizzato con il sostegno della Regione Campania attraverso la
SCABEC Società campana beni culturali.
Il premio, come consuetudine, quest'anno è rappresentato da
una serie di sculture realizzate per il premio 2018 da Livio
Scarpella; si tratta di sculture in ceramica, smaltate e dorate,
dal titolo 'I figli di Leucosia'. Scarpella, abilissimo artista
tra i più promettenti della scena italiana, ha pensato che il
mito greco-romano di Leucosia, la sirena "dalle membra bianche"
che s'inabissò al largo di Punta Licosa generandone così il
toponimo, fosse più di altri in grado di fornire un'idea
caratterizzante dell'immaginario storico cilentano.
"Grazie al suo direttore artistico, Vittorio Sgarbi, il premio
Pio Alferano - è scritto in una nota - promuove, inoltre, una
serie di mostre di particolare rilievo. Quest'anno, fra l'altro,
è da segnalare la prestigiosa retrospettiva Carattere fiero,
anima gentile: Edi Rama, dedicata ad un artista internazionale
quale è Edi Rama che, oltre ad essere famoso per la sua arte
riveste, in questo momento, l'importante carica politica di
Primo Ministro del suo paese, l'Albania. Edi Rama, già autore
del padiglione nazionale albanese alla Biennale di Venezia 2017,
pratica l'automatismo di derivazione surrealista, disegnando
sulla carta di uso più quotidiano, quella ad esempio legata al
suo lavoro di politico, bozzetti di istintiva ideazione che
colora e traspone in tappezzerie o sculture".
Nella nota si evidenzia che "particolarmente importanti nella
lunga estate d'arte del Premio Pio Alferano le ulteriori mostre.
Oltre lo sguardo. Gillo Dorfles 1910-2018, a cura di Luigi
Sansone con testi in catalogo oltre che del curatore di Vittorio
Sgarbi e Giuseppe Pagano. Un omaggio a Gillo Dorfles,
recentemente scomparso all'età di 107 anni, personalità di
eccezionale evidenza nell'ambito della cultura italiana del
Novecento, maestro assoluto di critica e pensiero estetico. La
mostra è accompagnata dalla proiezione di un cortometraggio
realizzato dal regista Toni Trupia".
Un'altra storia italiana, 1920-1945, a cura di Giuseppe
Iannaccone, è una collettiva di artisti tra i quali Arnaldo
Badodi, Renato Birolli, Emanuele Cavalli, Filippo De Pisis,
Renato Guttuso, Fausto Pirandello, Gianfilippo Usellini, Luigi
Broggini e Alberto Ziveri. La mostra costituisce un tentativo di
dar vita e risalto a un pezzo di storia dell'arte in gran parte
inedita e intende offrire una visione sul periodo artistico tra
le due guerre mondiali. "Le opere propongono quelle espressioni
artistiche che durante tutto il ventennio fascista decisero di
collocarsi al di fuori di un certo tipo di estetica, in parte,
influenzata dall'alto. Ad accompagnare la mostra un docu-film
dedicato al periodo tra le due guerre", conclude la nota.
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