"I dazi Usa saranno sicuramente un
contraccolpo molto importante per tutte quante le imprese del
vino. Dobbiamo iniziare a pensare da sistema Europa ma non
bisogna avere un approccio di muro contro muro, bisogna essere
molto realistici. E pensare che non si può combattere con un
controdazio, ma il lavoro che stiamo facendo a livello, appunto
europeo è quello di un'apertura a un dialogo"
Lo ha detto, al forum di apertura del 57/o Vinitaly al via a
Veronafiere, l'imprenditrice tarantina Marzia Varvaglione,
recentemente designata presidente del Comité Européen des
enterprises du vin (Ceev). Con l'entrata in vigore dei dazi Usa,
ha osservato la presidente dei produttori europei Ceev, "a
perderci ci siamo noi imprenditori europei, ma anchegli
imprenditori dall'altro lato dell'Atlantico. Non dimentichiamoci
che i prezzi di una bottiglia vengono moltiplicati per quattro
volte e mezzo. E queste quattro volte e mezzo è tutta una
ricchezza che resta distribuita sul territorio americano. Quindi
siamo certi che non è nemmeno loro intenzione voler continuare
in questa direzione. Inoltre l'export del vino europeo
rappresenta 8 miliardi verso gli Stati Uniti, a differenza di un
miliardo e tre che noi importiamo; è un rapporto di 1 a 6,
quindi a perdere siamo entrambi. Per questo Ceev lavora con la
Commissione Europea sempre a fianco a fianco per tornare ad un
dialogo di apertura cercando peraltro di semplificare tante
questioni amministrative che a volte si incontrano dovendo
esportare".
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