Un confronto a tutto campo tra
produttori leader del vino italiano su dazi, etichetta
allarmistiche, dealcolato e consumi. E' l'iniziativa organizzata
a Casa Coldiretti nella giornata inaugurale del Vinitaly, con la
presenza di otto delle cantine più note del Vigneto Italia,
assieme al presidente di Coldiretti Ettore Prandini, al
presidente della Consulta vino di Coldiretti Francesco Ferreri e
al coordinatore Riccardo Cotarella.
Dei rischi legati ai dazi aggiuntivi al 20% sul vino ha
parlato Alessia Antinori di Cantina Antinori: "Una bottiglia di
vino con un costo medio di 10-15 dollari potrebbe arrivare a
costare tra i 15 e i 20 dollari al consumo. L'impatto maggiore
si avrà sui vini e sulle aziende che operano con volumi
significativi in questa fascia di prezzo. Quello che possiamo
fare è collaborare con i nostri distributori locali per cercare
insieme di contenere l'aumento e fare in modo che non si
rifletta in maniera proporzionale sul prezzo finale". Per Jose'
Rallo di Donnafugata ha denunciato "il rischio concreto è che
passi il messaggio che bere un calice di vino non sia più parte
di una tradizione millenaria fatta di consapevolezza ed
equilibrio, ma un comportamento da stigmatizzare". Anche Enrico
Coser di Ronco dei Tassi ha invitato al buon senso: "Serve una
netta distinzione tra abuso e consumo consapevole". Marta
Cotarella di Famiglia Cotarella ha parlato del rapporto tra vino
e giovani: "Per loro vino è sinonimo di 'insieme' ed è proprio
in Italia che questo valore emerge con più forza. Altri tipi di
alcol, spesso più economici, rispondono a logiche differenti".
Aldo Vajra dell'omonima azienda ha dichiarato: "Io resto
positivo. C'è un passaggio generazionale in atto, e proprio per
questo dobbiamo avere fiducia e incoraggiare i nostri figli
raccontando la bellezza del nostro lavoro". Dal canto suo
Giacomo Neri di Casanova di Neri ha sottoineato la necessità di
mantenre i nervi saldi nei momenti difficili. Tutti sono ottimi
capitani con il mare calmo".
Di vino dealcolato ha parlato Giancarlo Tommasi dell'omonima
azienda. "Se c'è chi si sente di produrre un vino a basso o
nullo contenuto alcolico, è giusto che possa farlo". Dei
successi dello spumante ha parlato Vittorio Moretti di
Bellavista : "Siamo o riusciti a costruire un'offerta che copre
tutta la gamma: quantità, qualità e anche soddisfazione
economica".
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