Fare squadra e semplificare le
procedure per la promozione del vino nei paesi terzi. E' il
messaggio lanciato da Agea dopo i dazi Usa, in un evento
promosso al Vinitaly con la partecipazione delle sigle nazionali
e i consorzi di filiera. Per Luca Rigotti di
Confcooperative-FedagriPesca, le parole chiave sono "dinamicità
e flessibilità" e rafforzare un confronto attivo e collaborativo
con Ue, Masaf e Agea per evitare di perdere la competitività
italiana.
"La pragmaticità passa per la semplificazione che deve essere
effettiva e concreta", ha detto Cristina Tinelli di
Confagricoltura, nel definire la situazione dei dazi "difficile
ma di vigile attesa, anche sulle barriere non tariffarie ma
senza allarmismi". Anche la posizione di Federdoc è quella di
aprire nuovi scenari in cui le istituzioni hanno una parte
fondamentale. La priorità, ha affermato Filippo Mobrici, è
focalizzare l'attenzione sulla resilienza del Paese. Per Carmen
Caruccio di Unione Italiana Vini, occorre agevolare e tutelare
le aziende nelle attività programmate e nella rimodulazione
delle azioni durante la progettazione. Secondo Fabio Refrigeri
di Coldiretti, "è il primo weekend dopo i dazi aspettiamo di
vedere cosa succede, introdurre deroghe è prezioso ma vediamo se
c'è qualche altro mercato". Domenico Mastrogiovanni di Cia,
chiede "un vocabolario condiviso che faccia capire ai piccoli
come muoversi e intercettare progetti facili da realizzare".
Alessandro Cuscianna di Copagri fa notare che "il mercato ora è
spaventato e il pensiero è come procedere per acquistare nuovi
sbocchi per non essere così dipendenti dagli Usa". Per Stefano
Sequino del Consorzio Doc delle Venezie, che esporta 230 milioni
di cui la cui metà negli Usa "il consolidamento dei mercati è
una necessità e occorra presidiarli anche se maturi. Mollare
sulla promozione significa, infatti, lasciare spazio ad altri
prodotti non italiani". Tutti messaggi condivisi dal direttore
di Agea, Fabio Vitale che ha tirato le somme dei lavori:
"Dobbiamo fare sistema: con Ue e Regioni e soprattutto con la
filiera, la gestione del dato ha significato una rivoluzione con
una visione che sta dando i suoi frutti a 360°: dalle erogazioni
relative agli interventi unionali, al supporto del settore
attraverso la gestione del rischio".
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