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Vino: Coldiretti, no etichette allarmistiche per 8 persone su 10

Vino: Coldiretti, no etichette allarmistiche per 8 persone su 10

Indagine con Ixe' in occasione del Vinitaly

ROMA, 07 aprile 2025, 13:19

Redazione ANSA

ANSACheck
Vinitaly,a Casa Coldiretti cantine a confronto su dazi e consumi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Vinitaly,a Casa Coldiretti cantine a confronto su dazi e consumi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono otto su dieci (79%) i consumatori italiani che dicono no alle etichette allarmistiche sul vino, giudicando inappropriato apporre scritte di questo tipo "sulle bottiglie di un prodotto che nel corso degli anni è diventato il simbolo del consumo consapevole". Lo rileva un'indagine Coldiretti/Ixe', in occasione degli incontri a casa Coldiretti al Vinitaly alla presenza del presidente Ettore Prandini e del segretario generale Vincenzo Gesmundo con il commissario europeo alla Salute Olivér Várhelyi e con il commissario all'Agricoltura Cristophe Hansen e il flash mob dei giovani della Coldiretti.
    "Se la grande maggioranza dei consumatori - commenta l'organizzazione agricola - bocciano le etichette allarmistiche sul vino, c'è anche un 81% che le rifiuta per la birra mentre è diverso il caso dei superalcolici dove la percentuale di contrari si dimezza fino al 34%. Il segno evidente è che il consumo di vino è giustamente percepito come abitudine che fa parte appieno della Dieta Mediterranea, grazie alla quale gli italiani hanno conquistato record di longevità, ben lontani dall'assunzione frenata di alcol, tipica del Nord Europa. Non a caso numerosi studi osservazionali hanno ampiamente dimostrato - aggiunge Coldiretti - i benefici del vino sulla salute in soggetti che ne fanno un utilizzo moderato rispetto a soggetti astemi, alcune ricerche epidemiologiche e cliniche in particolare hanno evidenziato che il consumo regolare e moderato di vino (da uno a due bicchieri al giorno) è associato ad una ridotta incidenza di malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete fino ad arrivare ad alcuni tipi di tumori. L'inserimento di scritte allarmistiche sulle bottiglie per scoraggiarne i consumi metterebbe poi a rischio - conclude - il record di 8,1 miliardi fatto segnare dal vino italiano all'estero nel 2024, in aumento del 5% rispetto all'anno precedente".
   

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