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Tesori Ritrovati, al Mann anche lastre che erano della Callas

Tesori Ritrovati, al Mann anche lastre che erano della Callas

In mostra 600 reperti da sequestri, fino al 30 settembre

NAPOLI, 11 aprile 2025, 15:23

Redazione ANSA

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Seicento reperti archeologici, oggetto di sequestro giudiziario e finalmente restituiti alla collettività, sono esposti per la prima volta al pubblico nella mostra "Tesori ritrovati. Storie di crimini e reperti trafugati", al Museo Archeologico Nazionale di Napoli fino 30 settembre 2025. Tra questi anche tre lastre affrescate della cosiddetta Tomba del Cavaliere di Paestum (IV sec. a.C.), un tempo nella collezione privata di Maria Callas.
    Il percorso espositivo è a cura del Direttore Generale Musei Massimo Osanna e di Marialucia Giacco. "La mostra rappresenta l'esito di un importante percorso di indagine e ricerca condotto nell'ambito del protocollo d'intesa siglato tra il MANN e la Procura della Repubblica di Napoli. Un lavoro congiunto che ha visto il coinvolgimento della magistratura, dei Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale e dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, volto a verificare lo stato giuridico di oltre 15.000 reperti archeologici, sequestrati o confiscati nel corso dei decenni e conservati nei depositi del Museo" ha spiegato Osanna che ha ricordato l'avvio dell'iniziativa da parte della precedente Direttore Paolo Giulierini con la docente Daniela Savy. Per il Procuratore Aggiunto, Pierpaolo Filippelli.
    "Questo risultato rappresenta una chiara dimostrazione di come la sinergia istituzionale tra gli enti dello Stato impegnati nella tutela del patrimonio culturale possa condurre a traguardi di grande importanza". Il Comandante Carabinieri per la Tutela Patrimonio Culturale, Generale di Divisione Francesco Gargaro spiega: "Queste indagini hanno fornito elementi chiave per approfondire il contesto di provenienza dei beni culturali, ove possibile". Cinque le sezioni tematiche, ampia e diversificata la selezione dei reperti in mostra, provenienti dall'intero Mezzogiorno e databili dall'età arcaica al Medioevo. Tra i materiali esposti spiccano varie classi ceramiche, oggetti in bronzo (armi, armature, vasellame, ornamenti personali), elementi marmorei di arredo domestico di epoca romana, raffinate terrecotte figurate (VI-II secolo a.C.) e una monete greche, romane e medievali.
    L'esposizione, con il suo messaggio di legalità, racconta anche tante storie, curiose: come quella di una farmacia napoletana in cui un cliente saldava i propri debiti con reperti archeologici in cambio di sostanze psicotrope. O dell' archeologo francese che acquistava sculture pompeiane da un contadino per cinquantamila lire. In mostra anche una statua del I secolo d.C rimasta per decenni nel cortile di un condominio napoletano di Fuorigrotta, prima di essere sottratta da un noto criminale.
   
   

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