Anche il mondo del calcio fa sentire la propria voce dopo i due ultimi femminicidi che hanno scosso l'Italia. Non solo le iniziative di sensibilizzazione negli stadi ma anche gli interventi dei singoli calciatori. In una intervista al Corriere dello Sport interviene il portiere della Roma, Mile Svilar: "Basta, non ne possiamo più di sentire queste cose ogni giorno. Sono storie che toccano tutti perché potrebbero succedere a chiunque", afferma il 25enne che tra qualche mese diventerà padre di un maschietto.
"Dobbiamo ripartire dall'educazione dei nostri figli, dobbiamo crescere degli uomini con i giusti valori e capaci di accettare un "no" come risposta. Credo che sia giusto ricordarlo ogni giorno e penso che ognuno di noi debba fare la sua parte", aggiunge. Stesso pensiero di Giada Greggi, 25enne centrocampista della nazionale e della Roma.
Il club giallorosso anni fa lanciò la campagna "Amami e basta" contro la violenza sulle donne.
"Sara e Ilaria avevano più o meno la mia età, con tutta la vita davanti, quello che è successo mi ha davvero molto colpito - afferma Greggi - Come società dovremmo accettare il fatto che i femminicidi sono la conseguenza di comportamenti spesso considerati accettabili come le scenate di gelosia e il controllo ossessivo. Bisogna aiutare i ragazzi fin da giovani ad accettare il rifiuto, fa parte della vita, e a crescere lontano dalla cultura del possesso visto che spesso, per non dire quasi sempre, la violenza arriva per mano di persone conosciute".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA