Le ultime piogge hanno
sostanzialmente riequilibrato la disponibilità d'acqua del fiume
Po anche se il distretto - relativamente ai mesi
ottobre-gennaio, primi quattro mesi dell'anno idrologico - si
trova in uno stato di siccità moderata, ad accezione del
Piemonte meridionale che ha registrato una siccità severa per la
prolungata mancanza di piogge che andava avanti già dallo scorso
anno.
È la fotografia scattata oggi dall'Osservatorio permanente
degli utilizzi idrici che oggi si è riunito per la prima seduta
dell'anno.
"In estrema sintesi - spiega Alessandro Bratti, segretario
generale dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po
(AdbPo) - la situazione idrologica complessiva nel distretto si
presenta sostanzialmente in linea con i valori tipici del
periodo di riferimento con l'eccezione, come detto, dell'area
meridionale del Piemonte. Ciononostante, nell'ottica della
prossima stagione irrigua (aprile-settembre), desta comunque
preoccupazione il significativo aumento atipico delle
temperature registrate che finora non aveva consentito la
conservazione del manto nevoso invernale e il mantenimento di
un'adeguata umidità dei suoli".
È altresì realistico, spiega l'Osservatorio, che, "tenendo
conto degli andamenti meteorologici osservati negli ultimi anni,
viste le perturbazioni odierne, è ancora prematuro formulare
previsioni certe sul possibile andamento della prossima stagione
irrigua".
Nel corso della ricognizione dei dati sono emerse anche
alcune evidenze territoriali: fra queste si segnala il
raggiungimento di livelli record di riempimento del Lago di
Garda che non toccava certe quote da 27 anni e a fronte delle
quali l'Agenzia Interregionale per il Po (AIPo), in vista del
massimo raggiungibile di 140 metri cubi al secondo, ha
raddoppiato i deflussi portando le acque in uscita a 130 metri
cubi al secondo, "manovra che ha portato soddisfazione sia ai
comuni rivieraschi che alle aree a valle gestite dai consorzi di
bonifica del mantovano".
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