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Confindustria: ricorsi contro la richiesta della Regione sul payback

Confindustria: ricorsi contro la richiesta della Regione sul payback

'Riteniamo opportuno procedere per via legale'

BOLOGNA, 27 gennaio 2025, 13:30

Redazione ANSA

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La richiesta dell'Emilia-Romagna di pagamento del payback entro 30 giorni "è un atto grave e non rispetta quanto ha stabilito il legislatore". Così all'ANSA Nicola Barni, presidente di Confindustria Dispositivi Medici.
    "Riteniamo quindi opportuno procedere immediatamente per via legale con nuovi ricorsi in riferimento a questo provvedimento della Regione. Siamo convinti che il payback rappresenti una misura iniqua e ci batteremo in tutte le sedi per evitare un grave impatto sulle imprese dei dispositivi medici che, soprattutto in Emilia-Romagna, rappresentano un indotto fondamentale che genera benessere economico per il territorio".
    La decisione dell'Emilia-Romagna riapre il confronto su una misura, quella del payback sanitario, che obbliga le aziende fornitrici del Servizio sanitario nazionale a restituire il 48% (quota stabilita dalla Corte costituzionale l'anno scorso) delle spese che superano i tetti stabiliti. La misura, adottata nel 2015 dal governo Renzi, è di fatto rimasta lettera morta fino a oggi. "Pagare il payback per molte imprese significherebbe la chiusura immediata e ci chiediamo come sia possibile che la Regione non comprenda le gravi difficoltà che le nostre imprese si trovano ad affrontare - sottolinea Barni - Parliamo di un tessuto produttivo fatto di piccole e medie imprese, che sarebbero le più impattate da immediati pagamenti, oltre alle grandi imprese che saranno spinte a una fuga verso altri Paesi europei, dove questa misura non è in essere".
    Anche Conflavoro Pmi Sanità ha diffidato in mattinata la Regione dal procedere con la richiesta di pagamento del payback sanitario. Lo ha reso noto l'associazione, che in precedenza in un comunicato aveva parlato, per bocca del presidente Gennaro Broya de Lucia, di "una decisione autolesionistica, giustificata attraverso motivazioni pretestuose come 'atto dovuto', finalizzate a prevenire eventuali contestazioni per danni erariali".
   

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