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Morta per infezione, un milione alla famiglia dopo 14 anni

Morta per infezione, un milione alla famiglia dopo 14 anni

Dal tribunale civile di Reggio Emilia sentenza sul risarcimento

BOLOGNA, 09 febbraio 2025, 18:12

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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BOLOGNA, 09 FEB - A 14 anni dal decesso di una paziente per una infezione dopo un'operazione la famiglia sarà risarcita con oltre un milione. Accade a Reggio Emilia, dove il tribunale civile ha emesso sentenza sul caso della morte di Anna Maria Amati, 61enne operata al ginocchio nel 2009, con l'inizio di un calvario sanitario che la portò prima a un'amputazione e poi alla morte. Lo riporta la stampa locale.
    La donna trascorse circa 20 mesi dentro e fuori da ospedali a causa di una infezione cronica che sviluppò al ginocchio sinistro dopo un'operazione di protesi considerata di routine.
    Fu operata a Villa Verde il 13 maggio 2009, e poi subì altri due interventi al Rizzoli di Bologna per la rimozione della protesi e per tentare di salvare l'articolazione dopo la frantumazione del femore con una emorragia. Poi al Santa Maria Nuova di Reggio l'amputazione fino all'anca della gamba. Infine la morte per setticemia in Rianimazione il 16 febbraio 2011.
    A 15 anni dalla morte la giudice del tribunale civile di Reggio, Stefania Calò, ha stabilito il risarcimento record di un milione e 125mila euro per il vedovo Domenico e i figli Mario, Antonio, Vincenzo e Rocco, assistiti dall'avvocato Giacomo Fornaciari. A dover indennizzare per il "danno parentale" è Villa Verde. "Si tratta di un risarcimento di notevole entità - ha commentato l'avvocato Fornaciari - ma è sicuramente proporzionato al gravissimo danno subito dai congiunti di Anna Maria e il Tribunale ha accolto quasi totalmente le nostre richieste".
    Periti incaricati su richiesta dei parenti della donna conclusero che tutto derivava dalle cure "non adeguate" che Villa Verde prestò alla donna quando la ferita al ginocchio si infettò. Nella sentenza si specifica che c'è "nesso causale con le complicanze sorte a seguito dell'intervento di artroprotesi" e che "l'infezione post chirurgica non è stata adeguatamente trattata, il che ha portato la cronicizzazione dell'infezione con necessità di trattamento chirurgico in due tempi correttamente eseguito presso gli Istituti Ortopedici Rizzoli".

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