BRUXELLES - Protestano i sindacati europei e le ong lamentando di esser stati sottorappresentati alla tavola rotonda sulla semplificazione organizzata oggi dalla Commissione europea a Bruxelles. I lobbisti aziendali erano presenti in rapporto di cinque a uno, avevano già sottolineato, con grandi compagnie petrolifere come ExxonMobil e Total Energies tra i 57 presenti, e contro i due soli rappresentanti sindacali e dieci Ong. Nessuna delle aziende sostenibili che hanno richiesto la legge Ue per una concorrenza equa e sostenibile è stata invitata.
La tavola rotonda sulla semplificazione serviva a consultare le parti sociali con l'idea di riaprire la Direttiva sulla due diligence sulla sostenibilità aziendale (Csddd) che richiede alle grandi aziende di identificare e mitigare i rischi di violazioni dei diritti umani e ambientali e di porre rimedio ai casi in cui tali impatti si verificano (si applica alle 5.500 aziende Ue ed extra Ue con almeno 1.000 dipendenti e 450 milioni di euro di fatturato annuo) e la Direttiva sulla rendicontazione sulla sostenibilità aziendale (Csrd) che amplia le leggi esistenti che creano un obbligo per le grandi aziende di rendicontare l'impatto sull'ambiente delle operazioni aziendali.
"Oggi la Commissione ha parlato della volatilità nel mondo e della necessità che l'Ue sia competitiva, il processo di semplificazione non dovrebbe contribuire all'incertezza già affrontata da aziende e investitori in questo ambiente complesso, e il confine tra semplificazione e deregolamentazione è sottile", ha affermato Jurei Yada di E3G. "Se la Commissione decide di aprire gli elementi fondamentali della Csddd rischia di massacrare una legge che mira a proteggere le persone dalle violazioni dei diritti umani e dai disastri ambientali e climatici causati dalle aziende", afferma Paul de Clerck di Friends of the Earth Europe.
La lobby aziendale vuole eliminare obblighi importanti come la creazione di piani di transizione climatica da parte delle aziende e dare alle vittime accesso alla corte per ottenere giustizia" Se la Commissione continua in questa direzione, renderà la legge sulla sostenibilità aziendale dell'Ue priva di significato". "La tassonomia Ue mostra i primi segnali di efficacia nonostante sia ancora molto nuova per il mercato, con un capex allineato alla tassonomia in crescita negli ultimi due anni secondo la Commissione", afferma dal Wwf Sabastien Godinet. "La Commissione non dovrebbe rischiare di minare il vantaggio competitivo globale che la sua tassonomia fornisce riaprendo il regolamento o massacrandone la portata", aggiunge. "La semplificazione può avvenire tramite atti delegati, come dimostrato nel rapporto appena pubblicato dalla Piattaforma sulla finanza sostenibile, tuttavia, ciò richiede un approccio basato sulle prove da parte della Commissione, non un gioco di panico frettoloso che rischia di buttare via il bambino con l'acqua sporca".
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