/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

L'America gela gli europei: "La priorità è la Cina"

L'America gela gli europei: "La priorità è la Cina"

Musk: "Alla Nato serve una revisione". E Hegseth intima il reset

BRUXELLES, 13 febbraio 2025, 09:31

Mattia Bernardo Bagnoli

ANSACheck
L 'America gela gli europei: "La priorità è la Cina" © ANSA/AFP

L 'America gela gli europei: "La priorità è la Cina" © ANSA/AFP

BRUXELLES - Ciò che il nuovo capo del Pentagono Pete Hegseth ha intimato - in sessione pubblica - agli alleati della Nato è un vero e proprio reset, né più né meno. Lo shock al quartier generale di Bruxelles è palpabile e ora resta da capire quanto gli Usa facciano sul serio. Il messaggio è chiarissimo: Washington intende concentrarsi nell'Indopacifico, perché la sfida è la deterrenza alla Cina, e l'Europa deve assumersi l'onere della "difesa convenzionale" nel suo spicchio di mondo. Gli Stati Uniti restano "fedeli" all'Alleanza, ma basta assegni in bianco.

Hegseth ha scelto la riunione del Gruppo di Contatto sull'Ucraina per terremotare l'Alleanza, mancando probabilmente di tatto poiché domani ci sarà la riunione del Consiglio Atlantico e i panni sporchi, si sa, si lavano in famiglia, non certo nel villaggio (globale). Il ministro della Difesa britannico, John Healey, al termine della tirata - visto il panico generale - ha improvvisato qualche punto di sutura.

"Abbiamo sentito il vostro impegno nei confronti della Nato, dell'articolo 5, di un'Ucraina sovrana e del partenariato di difesa con l'Europa ma abbiamo anche sentito le vostre preoccupazioni: statene certi, rafforzeremo la nostra sicurezza", ha detto.

Elon Musk evidentemente sapeva cosa si stava per abbattere su Bruxelles dato che, su X, in uno scambio di battute con un follower - che definiva l'Alleanza come anacronistica - aveva sentenziato: "La Nato necessita di una revisione". Entrando più nel dettaglio. "Gli Stati Uniti - ha detto Hegseth - non tollereranno più un rapporto squilibrato che incoraggia la dipendenza: sfidiamo i vostri Paesi e i vostri cittadini a raddoppiare gli sforzi e a impegnarsi non solo per le immediate esigenze dell'Ucraina ma anche per gli obiettivi di deterrenza a lungo termine".

Insomma: politica e popolo, nessuno potrà far finta di nulla. Hegseth ha ribadito l'obiettivo del 5% del Pil ma i negoziati qui devono ancora iniziare, con il segretario generale Mark Rutte che ha parlato di un numero "superiore" al 3%. Ma ora forse sarà persino oltre il 4%, perché lo scenario tratteggiato è da sudori freddi: gli Usa sembrano impegnarsi a garantire solo lo scudo nucleare.

Basta un rapido giro di whatsapp per capire gli effetti dirompenti dell'intervento di Hegseth. "La gente sta correndo in giro sbattendo contro le porte", commenta a caldo un'alta fonte diplomatica. Ancora. "L'atmosfera è quella dell'azienda di famiglia rilevata dal fondo d'investimento... e ora c'è stato il primo incontro con la dirigenza", confida un secondo diplomatico. Sull'Ucraina Hegseth è stato infatti persino brutale.

Gli Usa aiuteranno, sì, ma il grosso ricadrà sulle spalle degli europei, sia in termini di rischi (con la Russia) che di costi (per sostenere Kiev). Ma c'è chi ritiene che Trump non venga per nuocere proprio su tutto. Un passaggio, in particolare, viene studiato con attenzione. "Insieme possiamo stabilire una divisione del lavoro che massimizzi i nostri vantaggi comparativi in Europa e nel Pacifico", ha sottolineato Hegseth.

In pratica si tratta del pilastro europeo della Nato, quell'autonomia strategica cara a Parigi che sino a poco fa era vista come un sogno (lussuoso) e ora forse diventerà una (carissima) necessità. I dettagli qui sono cruciali e non ce ne sono. In sintesi: certe capacità militari adesso le hanno solo gli Usa e se si ritirano di colpo l'Europa resterà col cerino in mano. Se invece le daranno il tempo di diventare maggiorenne, sarà un altro paio di maniche.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.