La situazione occupazionale
nell'industria Fvg è a prima vista "gestibile", con un tasso di
occupazione molto alto, pur con notevoli differenze tra uomini e
donne e un settore metalmeccanico in difficoltà, ma è
"preoccupante" in prospettiva, essendo a rischio la
competitività del sistema industriale regionale. E' la
fotografia del settore scattata oggi dall'Osservatorio industria
della Cisl Fvg, illustrata oggi a Udine dal segretario generale
Cisl Fvg Alberto Monticco e dal segretario regionale con delega
all'industria, Cristiano Pizzo.
Monitorando 61 aziende della regione in cui il sindacato è
presente, è emerso che le aziende in difficoltà sono stabili
rispetto alla precedente rilevazione (gennaio 2023), ma è
aumentato sensibilmente il numero dei lavoratori coinvolti,
passati da 8.287 a 11.788, sugli 11.897 complessivi delle
imprese mappate. In difficoltà in prevalenza le aziende legate
al comparto metalmeccanico (28), seguite dalle imprese del legno
(11) e dai cartai (5). A soffrire sono soprattutto il
Pordenonese con oltre 4.800 lavoratori colpiti e la zona di
Trieste e Gorizia, che con oltre 2.700 lavoratori. Quanto alla
tipologia di crisi, incidono soprattutto la crisi di settore
(28) e la mancanza di ordinativi (22), mentre soltanto 2 aziende
soffrono per i costi energetici, a fronte delle 8 di gennaio
2023. La cigo risulta essere lo strumento più attivato (42),
seguito dalla solidarietà, che raddoppia rispetto a gennaio,
portandosi a 15.
"Alla luce di questi dati - hanno detto Monticco e Pizzo -
alla Regione e alle rappresentanze dei datori di lavori
chiediamo un'alleanza per definire insieme qual è l'industria
che vogliamo nei prossimi dieci anni".
Lanciando un messaggio di "protagonismo sindacale", Cisl Fvg
ha richiamato l'attenzione su quattro sfide urgenti: transizione
demografca, infrastrutture, energia, partecipazione dei
lavoratori. Tra le proposte del sindacato, ha sottolineato
Pizzo, "sviluppare sinergie tra scuola e mondo del lavoro,
rendere attrattiva la regione con le Zone logistiche
semplificate, sviluppare le infrastrutture al servizio del
sistema industriale".
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