Mancano all'appello oltre 200
milioni per sanare i disavanzi delle aziende sanitarie del
Friuli Venezia Giulia, coprire l'offerta sanitaria, garantire i
piani di assunzione e le stabilizzazioni, oltre che gli
investimenti in tecnologia e per la manutenzione degli immobili.
E' la stima presentata oggi a Udine dalla Cisl Fvg, che
sottoporrà all'attenzione della Regione una piattaforma sulla
sanità in quattro assi: territorio, liste di attesa, assistenza
agli anziani, nodo personale. "Una piattaforma - ha evidenziato
la segretaria della Cisl Fvg Renata Della Ricca - articolata per
obiettivi e che alle criticità risponde con alcune proposte
concrete".
Secondo la Cisl Fvg, "la cifra mancante è enorme e si scontra
con le variazioni di bilancio, che doteranno la sanità di meno
della metà del necessario". In materia di territorio, per il
sindacato, è necessario "potenziare il ruolo del distretto con
ruolo di regia assistenziale e promuovere la presa in carico
delle persone secondo una visione olistica".
Su anziani e non autosufficienti, la Cisl Fvg sollecita "la
domiciliarizzazione delle persone più fragili, incontrando le
esigenze delle famiglie con anziani a casa", e un sistema di
aiuto, "che andrebbe ad aggiungersi al fondo Autonomia
possibile".
Altro nodo critico secondo il sindacato è il personale, con
l'urgenza di mettere in sicurezza il sistema sanitario
regionale, dotandolo di un numero adeguato di operatori, dato
che "le proiezioni indicano per il 2023 una previsione di circa
20mila unità in più, in crescita rispetto al 2022".
Infine, "l'annoso problema dei tempi lunghi per le
prestazioni" va risolto "non solo potenziando il Ssr - ha detto
Della Ricca - ma anche attraverso il ricorso al sistema
privato-accreditato, correttamente governato nella gestione e
nel finanziamento, oltre a definire gli standard di
accreditamento".
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