"Oggi mi trovo nel cuore pulsante
di un territorio che incarna la storia, la cultura e il destino
condiviso di due popoli. Nova Gorica e Gorizia, insieme, sono la
Capitale europea della cultura, simbolo di una visione che
trascende i confini, unisce le comunità e celebra il valore
della nostra comune eredità. Per la prima volta due città di due
nazioni diverse condividono il titolo di Capitale europea della
cultura. Un evento di portata storica, destinato a lasciare un
segno indelebile nel percorso delle future Capitali".
È il pensiero espresso all'apertura di Go! 2025 Nova Gorica
Gorizia Capitale europea della cultura, in piazza della
Transalpina, dal governatore del Fvg Massimiliano Fedriga.
"Questo riconoscimento è la dimostrazione concreta di come la
collaborazione tra istituzioni possa trasformare un'idea in una
realtà capace di ispirare l'intero continente. Il mio più
sentito ringraziamento va alle istituzioni slovene per il
costante dialogo con quelle italiane e ai sindaci di Gorizia e
Nova
Gorica, i primi a credere nella forza di questo progetto e nella
sua capacità di generare un cambiamento profondo". Per Fedriga,
Go! 2025 "non è solo un riconoscimento prestigioso, ma un
messaggio potente: la cultura ha la forza di
abbattere le barriere, di costruire ponti di comprensione e di
rafforzare quel senso di appartenenza che lega le nostre due
nazioni. Qui, dove la storia ha scritto pagine di separazione,
oggi scriviamo una pagina di unità, di collaborazione e di
fiducia reciproca. Nova Gorica e Gorizia sono il crocevia di
culture, lingue e tradizioni che si intrecciano in un dialogo
fecondo, dimostrando che l'Europa è e deve essere un luogo di
incontro e di scambio. La scelta di questo territorio come
Capitale Europea della Cultura testimonia il valore di un
percorso che ha saputo trasformare le ferite del passato in
opportunità per il futuro". E la Regione Fvg ha sostenuto il
progetto: "la cultura è il motore della crescita sociale ed
economica, lo strumento più potente per generare
sviluppo, inclusione e innovazione, ha detto Fedriga. Gli eventi
"che la Capitale porta con sé servono per far dialogare,
conoscere, pensare
assieme popoli che provengono da lingue e culture diverse,
pensati per le persone. Abbiamo voluto investire con forza nello
sviluppo delle infrastrutture e dei trasporti, affinché questo
progetto lasci un'eredità tangibile per le future generazioni",
come il Castello di Gorizia, piazza Transalpina, la stazione
ferroviaria e la Galleria Bombi". Oggi dunque si celebra "una
comunità che si riappropria della propria identità comune
attraverso arte, musica, letteratura, teatro, cinema e ogni
espressione del sapere e della creatività umana". La cultura è
"il vero antidoto alla divisione, il mezzo per riscoprire ciò
che ci accomuna e per costruire un futuro di pace e di
progresso. Che questa Capitale Europea della Cultura sia un faro
di speranza, un ponte tra passato e futuro, un esempio di come
la bellezza e il sapere possano essere le fondamenta di una
nuova Europa, più
unita, più solidale, più consapevole della propria straordinaria
ricchezza culturale".
Fedriga ha donato al Presidente Mattarella e alla Presidente
Pirc Musar una riproduzione
dell'opera dell'artista Giorgio Celiberti, uno dei più illustri
rappresentanti dell'arte contemporanea italiana.
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