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Raoul Dufy, l' incanto del colore, la magia della luce

Raoul Dufy, l' incanto del colore, la magia della luce

A Roma la prima mostra italiana dedicata all'artista di Le Havre

ROMA, 14 ottobre 2022, 13:12

Redazione ANSA

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La Grande Bagnante, enorme olio su tela, risplende con la sua potenza cromatica nell' omba che avvolge la sala. Raoul Dufy la dipinse nel 1914 quando già si era esaurita la spinta innovativa dei Fauves, le 'belve' che lo avevano affascinato per l' uso del colore libero e fuori dagli schemi. Quell' opera si staglia tra la produzione del primo periodo dell' artista, influenzata dalla lezione di Cézanne. Del resto basta osservare come il pittore si ritrae nel corso del tempo per capire come e quanto si trasformi il suo modo di guardare il mondo, dall' approccio 'classico' del 1898 al volto tratteggiato di venti anni in venti anni dal colore steso con pennellate di getto. ''Il pittore della gioia'', così chiama Dufy la primaa grande retrospettiva italiana che la Fondazione Terzo Pilastro di Emmanuele Emanuele dedica al maestro di Le Havre fino al prossimo 26 febbraio a Palazzo Cipolla, a Roma. In effetti, le 160 e più opere scelte da Sophie Krebs con il contributo di Nadia Chalbi, compongono un mosaico davvero abbagliante di figure, ambienti, spiagge, barche e paesaggi marini. "Nella pittura - aveva spiegato l' artista - l'elemento essenziale è il colore. Il colore è un fenomeno della luce. Per i colori la natura si serve della luce. Per captare la luce il pittore si serve dei colori".
    A raccontare la vicenda umana e artistica tra modernità e classicismo di Raoul Dufy (1877-1953) sono 13 sezioni che si concludono con la riproduzione in scala 1:10 del gigantesco dipinto 'La fata elettricità', il più grande del mondo, che l' artista realizzò nel 1937 per l' Esposizione internazionale delle arti e delle tecniche di Parigi, un murale di 600 metri quadrati metri composto da 250 pannelli dipinti a olio, ognuno di 2 metri per 1,2.
   

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