Due settimane di grande danza con
nomi più significativi della scena europea, dalla francese Maud
Le Pladec, all' americanoTrajal Harrell, i Leoni d'oro
Alessandro Sciarroni e Anne Teresa de Keersmaeker, al marocchino
Radouan Mriziga, e gli autori della penisola iberica Marcos
Morau, Jesús Rubio Gamo e Marco da Silva Ferreira. Promette
emozioni dal 10 al 22 febbraio Equilibrio 2025, il festival che
presenta il meglio della coreografia contemporanea
internazionale all' Auditorium Parco della Musica Ennio
Morricone. Ritmo, percussione e musica dal vivo sono gli
elementi principali della 19/ma edizione della rassegna promossa
dalla Fondazione Musica per Roma. Dallo spettacolo inaugurale
Counting stars with you [musiques femmes] dove Maud Le Pladec fa
rivivere le musiche dimenticate di compositrici di ogni epoca,
si passa poi alle Quattro stagioni vivaldiane reinterpretate dai
performer di ROSAS per continuare con gli xilofoni baschi di
Kukai Dantza per concludere nella serata finale con i bit
inarrestabili di Bisonte del portoghese Marco da Silva Ferreira.
Per il quarto anno consecutivo il Festival Equilibrio
propone una coreografia di Marcos Morau: questa volta si tratta
del lavoro corale Cathedral, interpretato dai danzatori ventenni
del Ballet Junior di Genève, che presentano nella stessa serata
una nuova versione di Turning, la performance di Alessandro
Sciarroni basata sulla rotazione vorticosa dei corpi. Equilibrio
rinnova anche l'intreccio con la stagione Orbita Spellbound,
allargando la programmazione al Teatro Biblioteca Quarticciolo e
al Teatro Palladium, e presentando le ultime creazioni di Luna
Cenere, Valentina Dal Mas, Michele Abbondanza e Antonella
Bertoni. Torna anche Notte a Teatro, appuntamento molto atteso
per bambine e bambini.
Sarà un'edizione "irriverente, con un taglio pop e militante
- annuncia il direttore artistico Emanuele Masi -.. C'è spazio
per una rivendicazione artistica contro l'esclusione delle donne
dalla storia della musica e per la rappresentazione della più
stereotipata gestualità virile; ci sono corpi esposti nelle loro
fragilità e ci sono fragilità che prendono voce grazie al gesto
danzato; c'è la denuncia del cambiamento climatico espressa
attraverso le note di Vivaldi e c'è la musica tradizionale come
elemento identitario di una comunità''. Gli spettacoli. osserva,
vanno oltre la semplice rappresentazione estetica del movimento
ma ''si prestano a più livelli di lettura e offrono, a chi lo
desidera, domande e interpretazioni sul mondo che ci circonda''.
Per Raffaele Ranucci, amministratore delegato di Musica per
Roma, ''la manifestazione amplia il ricco tessuto della nostra
offerta culturale. Con la sua capacità di parlare a pubblici
diversi e intercettare le istanze della società, la danza
contemporanea è in grado di creare connessioni profonde,
diventando un linguaggio universale che si radica nella comunità
e, al contempo, favorisce il dialogo con il panorama artistico
internazionale''.
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