Un gruppo di ex azionisti di Banca
Carige, già protagonista nella causa che ha portato a dichiarare
la nullità del commissariamento dello storico istituto di
credito genovese, annuncia di voler avviare "un'azione
risarcitoria al Tribunale dell'Unione Europea per veder
risarciti i danni cagionati dal commissariamento nel 2019".
L'azione si fonda sull'illegittimità della sottoposizione di
Banca Carige al regime di amministrazione straordinaria
(cosiddetto 'commissariamento') disposta il primo gennaio 2019
dalla Bce e poi prorogata sino al 30 settembre successivo che
"ha determinato la sterilizzazione dei diritti patrimoniali
nonché la diluizione delle partecipazioni azionarie" con perdite
fino al 98-99% del capitale investito dai piccoli risparmiatori,
di fatto svanito nel nulla con gli aumenti di capitale avvenuti
tra il 2014 e il 2018 fino al commissariamento nel 2019.
"L'azione può essere rivolta direttamente alla Banca Centrale
Europea (BCE) in quanto la stessa risponde direttamente dei
danni cagionati ai singoli e si prescrive in 5 anni, quindi va
proposta entro la fine del 2023. - spiega il gruppo in una nota
per invitare altri ex azionisti ad aderire - L'invalidità del
commissariamento è stata già dichiarata dal Tribunale
dell'Unione Europea con la sentenza del 12 ottobre 2022, ma è
stata impugnata e pende il giudizio di appello e, dunque, la
decisione non è definitiva potendo essere annullata/riformata".
"L'azione risarcitoria è autonoma rispetto a quella di
annullamento e, quindi, può essere proposta anche da coloro che
non hanno proposto la seconda oppure l'hanno proposta ed è stata
respinta", aggiunge.
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