La tavola usata nel ponteggio per
il rifacimento della facciata del palazzo di via Cecchi, nel
quartiere Foce di Genova, "non era idonea" e per questo si
spezzò in due facendo precipitare Davide D'Aprile, operaio di 54
anni, morto il 15 settembre 2021. Per questo il pubblico
ministero Francesca Rombolà ha chiesto il rinvio a giudizio per
il titolare della ditta di ponteggi e datore di lavoro della
vittima. L'uomo, difeso dall'avvocato Andrea Testasecca, ha già
risarcito i parenti di D'Aprile e con ogni probabilità chiederà
il rito abbreviato. L'udienza davanti al giudice per l'udienza
preliminare Elisa Campagna è fissata per il 22 settembre.
Dopo quell'infortunio, avvenuto in pieno boom dei lavori per
il bonus 110%, il procuratore aggiunto Francesco Pinto, insieme
al pool di colleghi del gruppo Salute e Lavoro, aveva stilato un
vademecum, primo in Italia, sugli standard minimi di sicurezza
dei cantieri.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l'operaio
stava installando il ponteggio all'altezza del sesto piano,
insieme al suo datore di lavoro, quando una trave usata come
ponte si era spezzata in due facendolo precipitare nel vuoto.
Dalle indagini era emerso che il suo superiore aveva "omesso di
fargli usare un sistema di protezione individuale adeguato"
visto che non era agganciato alla linea vita. Ma, soprattutto,
era stata usata una tavola non idonee, non conforme alle norme
tecniche, che presentava nodi passanti che determinavano una
riduzione della sezione di resistenza del 45%, superiore al 10%
consentito dalla legge".
Dopo il vademecum, carabinieri e ispettori della Asl3 in un
anno avevano scoperto due irregolarità al giorno nei cantieri di
Genova e provincia. Il 20 per cento in più rispetto all'anno
precedente.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA