Il pubblico ministero Marcello
Maresca ha chiesto la condanna a 24 anni per Ahmed Mustak, 44
anni, accusato di avere ucciso a Genova la moglie Sharmin
Sultana, di 32 anni, e di avere fatto passare il femminicidio
per un suicidio. Oggi l'uomo ha voluto fare spontanee
dichiarazioni nonostante avesse già risposto, all'udienza
precedente, all'esame. E ha ribadito che la sera del 5 maggio
2023 la moglie lo aveva aggredito e lui, per difesa, l'aveva
fatta cadere tirandole le gambe. In un primo momento aveva
invece detto che la moglie si era uccisa e aveva poi cambiato
versione nel 2024 dicendo che era stato un incidente. "Ha
descritto una scena - ha detto in aula il pm - in cui si
descrive come potenziale vittima di una azione omicidiaria della
moglie". Il pubblico ministero ha chiesto l'assoluzione dal
reato di maltrattamenti in famiglia, perché non sarebbe stata
raggiunta la prova che ci fosse. Ha poi chiesto di considerare
le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti.
Mustak, difeso dall'avvocata Vittoria Garbarini, aveva
spiegato che uno dei figli ha visto la mamma a terra "ma li ho
mandati in camera. Alle 21 non avevano ancora mangiato così,
con il corpo di mia moglie a terra, ho preparato delle uova e il
riso e l'ho portato ai bimbi in camera. Poi ho pulito di nuovo a
terra".
Per l'accusa si tratta di un omicidio volontario: Mustak
avrebbe ammazzato la moglie, con cui già da sette mesi era in
cattivi rapporti. La donna aveva un colloquio di lavoro il
giorno in cui è stata trovata morta. La prossima udienza è
prevista per il 6 maggio.
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