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Caso Gucci: atti, tutti spiavano tutti in villa Andreani

Caso Gucci: atti, tutti spiavano tutti in villa Andreani

Da Loredana Canò al domestico, da Silvana Barbieri alla badante

MILANO, 12 luglio 2022, 16:17

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Registrazioni 'clandestine', penne o cellulari usate come cimici, telecamere di sicurezza per monitorare i movimenti, appostamenti in stanzine per carpire conversazioni private. A raccontare di come tutti 'spiavano' tutti nella lussuosa villa nel cuore di Milano di Lady Gucci, dove regnava una sorta di ossessione per il controllo, sono le deposizioni agli atti dell'indagine in cui sono indagati in otto sulla la gestione del patrimonio milionario lasciato da Silvana Barbieri alla figlia Patrizia Reggiani, vedova e mandante dell'omicidio del marito.
    A descrivere quel che accadeva tra le mura di quell'edificio al pm Michela Bordieri e all'aggiunto Tiziana Siciliano sono stati innanzitutto la badante della signora Barbieri e il domestico di casa, entrambi dello Sry Lanka, sentiti tra l'aprile e il maggio 2021. L'uomo ha spiegato di aver cominciato pure lui a registrare i dialoghi per tutelarsi, avendo "percepito" che c'era qualcosa "di strano" da quando, morta la signora Barbieri, si era trasferita in casa Loredana Canò, ex compagna di cella di Patrizia Reggiani, poi diventata sua assistente personale. La donna aveva "preso il controllo di tutto" perfino delle telecamere interne, "e ritirato le chiavi" di tutto, pure della cassaforte. In più aveva l'abitudine di "registrare" e in un caso aveva messo nella borsa della vedova Gucci una penna-cimice.
    La stessa badante ha registrato un colloquio con Barbieri, così come in passato ha fatto Allegra Gucci, quando ci furono tensioni con la nonna, la quale, del resto "non si fidava di nessuno, nemmeno del notaio, quindi nessuno sapeva di essere registrato".
   

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