Arrivato a trentatré anni Daniil
Trifonov, ormai archiviato lo status di enfant prodige del
pianoforte, non rinuncia a stupire il pubblico con le sue
esecuzioni a velocità massima, capaci di essere a sprazzi
irruenti o delicate.
Lo ha fatto anche ieri sera nel concerto della stagione della
Società del Quartetto al Conservatorio di Milano, con cui è
iniziata la parte italiana del suo tour (con date oggi a Santa
Cecilia a Roma e domani a Napoli al San Carlo).
Inusuale il programma iniziato con la lunga Sonata in do
diesis minore di Cajkovskij, pubblicata postuma, e proseguita
con una selezione di velocissimi Valzer di Chopin che ha suonato
quasi senza soluzione di continuità. Dopo l'intervallo Trifonov
ha presentato al pubblico milanese la Sonata in Si bemolle
minore dell'americano Samuel Barber, scritta nel 1949 per
terminare poi con una la rara suite dal balletto La bella
addormentata nel bosco di Cajkovskji nell'arrangiamento però del
pianista e compositore vivente Michail Pletnev.
Quasi schivo agli applausi sempre più forti del pubblico,
rapido a rimettersi al piano, Trifonov ha anche concesso un bis.
Anche in questo caso con un brano poco conosciuto, Valse de
Santo Domingo di Rafael "Bullumba" Landestoy, compositore
dominicano deceduto nel 2018 a 93 anni.
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